Cascia in festa per Santa Rita, la santa dell’impossibile. Premiate alcune donne

Il 22 maggio ricorre la memoria di Santa Rita da Cascia, donna di pace e d'amore. In questa occasione verrà assegnato il riconoscimento internazionale "Santa Rita" alle donne che si sono distinte nel trasmettere un messaggio di dialogo e di pace.

Cascia in festa per Santa Rita, la santa dell’impossibile. Premiate alcune donne

Santa Rita da Cascia, la cui festa si celebra il 22 maggio, ha migliaia di devoti. In occasione della sua festa, anche quest’anno verrà assegnato ad alcune donne, chiamate ‘ritiane‘, un riconoscimento che attesta la loro capacità di portare avanti i valori della Santa.

L’assegnazione del riconoscimento internazionale Santa Rita, istituito nel 1988, va alle donne che si sono “distinte per la forza del perdono o per avere vissuto come una missione l’impegno in difesa della dignità dei diritti e dei doveri dell’uomo“, si legge sul sito santaritadacascia.org. La presentazione del riconoscimento avviene il 20 maggio, a Cascia, da parte di un personaggio dell’informazione mediatica. Il 21 maggio ci sarà, poi, l’assegnazione del riconoscimento tramite la consegna di una pergamena ad hoc. 

Chi era Santa Rita

Rita è nata verso il 1380, a Roccaporena, un piccolo paese del comune di Cascia, provincia di Perugia. La tradizione riferisce che la sua famiglia fosse benestante. Rita, figlia unica, sin da giovinetta manifestò il desiderio di consacrarsi a Dio. I genitori, di tutt’altro parere, la diedero in sposa ad un giovane che si era innamorato di lei, Paolo di Ferdinando di Mancino, un ghibellino che, pur essendo di buona volontà, aveva un carattere violento.

Nella sua breve vita da sposa soffrì molto per i maltrattamenti del marito e per l’odio di alcuni parenti. Il marito venne presto assassinato, e lei rimase sola con due figli gemelli. Alla morte del marito, oltre a perdonare gli assassini, si premurò di nascondere la camicia insanguinata così che i figli non nutrissero rancore verso coloro che avevano ucciso il loro padre.

Poco dopo la morte del marito, morirono anche i due figli, Giangiacomo e Paolo Maria, tutti e due per una malattia e a poca distanza l’uno dall’altro. Con fortezza cristiana sopportò ogni avversità. Rimasta sola, superate alcune difficoltà, entrò nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena in Cascia. Divenne monaca a 40 anni. Visse ancora per quarant’anni, sempre nell’umiltà e nella preghiera, nella carità e in penitenza.

Nel 1432, mentre nella preghiera chiedeva a Gesù di poter partecipare alle sue sofferenze, una spina si staccò dal dipinto del Crocifisso e le penetrò sulla fronte, sigillo della sua unione profonda con Gesù crocifisso che l’accompagno fino alla morte, avvenuta il 22 maggio del 1457. Rita venne beatificata nel 1627 da Urbano VIII, e canonizzata da Leone XIII il 24 maggio 1900. Pregano Santa Rita, santa del perdono e paciera di Cristo, le donne sposate infelici, ma anche coloro che hanno casi difficili si rivolgono a lei. Il corpo di Santa Rita è venerato nel santuario di Cascia. 

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