Casa di cura degli orrori a Palermo, disabili torturati e maltrattati: 35 indagati

Nell'ambito dell'operazione Relax da parte della guardia di finanza, il gip ha emesso 35 misure cautelari. Al centro dell'indagine, le torture e i maltrattamenti ai danni di disabili nella casa di cura nel Palermitano.

Casa di cura degli orrori a Palermo, disabili torturati e maltrattati: 35 indagati

La guardia di finanza del comando provinciale di Palermo al culmine di un’indagine, denominata “Relax”, questa mattina, 17 dicembre 2021, ha arrestato 35 persone su cui gravano le pesanti accuse di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e frode nelle pubbliche forniture. 

E poi fondi pubblici utilizzati per comprare auto, gioielli e viaggi. Questi gravissimi episodi avvenivano ai danni dei disabili assistiti nella casa di cura “Suor Rosina La Grua” a Castelbuono, in provincia di Palermo, ribattezzata “casa di cura degli orrori”. 

La vicenda 

Secondo gli inquirenti, alle persone ospitate nella casa di riposo venivano somministrate cure farmacologiche massicce e spesso arbitrarie, anche quando non vi erano ragioni medico-sanitarie che lo richiedevano, soprattutto per “tenere buoni” pazienti ed evitare complicazioni nel corso del proprio turno di lavoro.

Il gip ha evidenziato che “gli ospiti del centro sono sottoposti ad un regime di vita che non è eccessivo definire contrario al principio di umanità” e che “scontano quotidianamente la pena della loro disabilità con il loro essere sottoposti a torture sistematiche che aggravano la loro condizione mentale e ne devastano il corpo“. Sono 35 le persone indagate di cui 10 in carcere e 7 poste agli arresti domiciliari, 5 sottoposte all’obbligo di dimora nel comune di residenza e 13 destinatarie della misura interdittiva del divieto di esercitare attività professionali per un anno.

Davvero drammatico quel che emerge dalla intercettazioni effettuate nella casa di cura lager, che mostrano gli ospiti della struttura insultati, presi a schiaffi e calci o lasciati per ore senza acqua e cibo, insultati, portati di peso nella sala relax, offesi, rinchiusi dentro, al buio e senza alcuna assistenza, implorando di uscire, dovendo espletare i propri bisogni fisiologici sul pavimento. La sala “Relax” era un vero e proprio lager che è stato “liberato” nel blitz che i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria hanno fatto scattare stamattina all’alba. Tra le persone in carcere ci sono anche il presidente della Onlus, Gaetano Di Marco e gli operatori della struttura, mentre il funzionario dell’Azienda sanitaria di Palermo ,Vincenzo Prestigiacomo, che avrebbe dovuto vigilare sulla struttura, fece, invece, assumere il figlio e la nuora.

Le intercettazioni choc 

I finanzieri, nel corso delle intercettazioni, hanno sentito urlare un operatore “Frocio”, chiudendo la porta dopo l’ennesimo calcio; mentre un altro inserviente della struttura diceva:“Devi buttare il veleno dal cuore”. “E’ un manicomio, un lager nazista”, commentavano alcune operatrici del centro durante le intercettazioni della guardia di finanza. Uno dei pazienti dentro la stanza, invece, urlava. “Dottoressa mi faccia uscire. Avevamo detto cinque minuti, si mantengono i patti, i patti si mantengono”.

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