Da un’inchiesta condotta dal Vaticano, sul traffico di denaro dello Ior (Istituto per le Opere di Religione) e su alcuni conti correnti, è emersa un’accusa a carico del Cardinale Bertone, per essersi appropriato della somma di 15 milioni di euro. La notizia viene diffusa dal tabloid tedesco Bild, ma l’interessato si affretta a smentire dichiarando che “Non c’è alcuna rilevanza penale“. Intanto le indagini proseguono, e l’Aif, struttura che controlla le finanze della Santa Sede, sta portando avanti un’inchiesta per appurare la sottrazione di 15 milioni di euro dai conti correnti Vaticani, finiti poi nelle casse di una società produttrice di film, la Lux Vide. Il direttore dell’Autorità di Informazione Finanziaria del Vaticano, Renè Bruelhart, non ha né confermato né smentito la notizia sull’indagine vaticana in corso.
Secondo l’articolo scritto sul Bild, il Cardinale Bertone avrebbe convinto l’istituto bancario vaticano a sostenere la Lux Vide attraverso delle obbligazioni convertibili, ma non trovandolo concorde, tutto si sarebbe poi concluso con la cessione del pacchetto azionario da parte della Santa Sede alla società Lux Vide. L’altra notizia è che il Vaticano avrebbe venduto alcuni immobili a basso costo.
La Procura di Roma ha da tempo in corso un’indagine sulle operazioni finanziarie della Lux Vide, che non solo ha beneficiato del prestito da 15 milioni, ma è stata anche al centro di investigazioni su alcune violazioni delle norme antiriciclaggio. L’indagine è stata approfondita in seguito alla scoperta di uno strano interesse dell’isituto vaticano ad entrare in affari con la Lux Vide.
L’inchiesta è ancora in corso; condotta dai pm romani Nello Rossi, Stefano Rocco Fava e Stefano Pesci, è svolta dal nucleo speciale di Polizia della Guardia di Finanza. Secondo fonti di informazione, non risulta però che sia in corso un’indagine specifica sul prestito concesso alla società. L’accusa contro il cardinale Bertone non trova momentaneamente conferma e si vedrà in seguito se ha avuto davvero a che fare con la vicenda.