Il provvedimento che regolamenta la quotidianità della vita dei detenuti sottoposti al 41 bis è stato sottoscritto dal Direttore Generale dei Detenuti e del Dipartimento, Roberto Piscitello, mentre il capo del Dipartimento, Santi Consolo, ha posto il visto, condividendolo con il Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, nella persona di Franco Roberti. Questa circolare del Dap, che regola la vita quotidiana dei detenuti al 41 bis, è molto dettagliata. Per la prima volta, finalmente, si regolamenta in modo specifico la vita di chi è sottoposto al carcere duro.
Nel documento si legge: “Il detenuto/internato all’atto del primo ingresso deve essere sottoposto a perquisizione personale e subito dopo ad una prima visita medica generale. Dopo l’espletamento delle formalità di cui sopra e, comunque, entro le 24 ore successive, il detenuto/internato effettua il colloquio di primo ingresso. Gli è consentito tenere con sé soltanto gli oggetti indicati nelle disposizioni che seguono“.
Il “decalogo” è un provvedimento di 52 pagine che mira ad omogenizzare tutti gli istituti di detenzione per un uguale trattamento dei carcerati sotto 41 bis. Si parte dall’arredamento della cella all’uso della tv. Si inseriscono l’assistenza sanitaria, l’attività lavorativa, l’iscrizione ai corsi scolastici, i colloqui con gli educatori.
Vengono riviste anche le perquisizioni, le visite del garante, gli incontri coi familiari, la ricezione dei pacchi e della corrispondenza, fino al divieto di fumo. Il documento conforma anche l’arredamento delle celle e il materiale fornito ai detenuti: pentole che devono avere dimensioni prestabilite, forbicine con punte rotonde, taglia unghie senza limetta, pinzetta in plastica, rasoio in plastica, e rasoio personale autoalimentato.
Non sono consentiti prodotti per l’igiene in confezione spray, e i prodotti ammessi devono essere contenuti esclusivamente in recipienti di plastica. La circolare detta regole anche sull’abbigliamento: le calzature vietate, ad esempio, sono quelle che possono prestarsi a nascondere oggetti e vi sono restrizioni anche sulle fotografie che si possono tenere in cella.
In particolare, la circolare regolamenta la scelta dei compagni con cui sia possibile socializzare, prevedendo la limitazione degli incontri tra i vertici delle medesime ‘famiglie’ e quella di gruppi alleati o di gruppi e clan contrapposti. I detenuti, inoltre, possono rimanere all’aperto – quotidianamente – per non più di due ore, e svolgere attività ricreative ed attività sportive.
Vi saranno appositi locali adibiti a biblioteca. Inoltre, sarà possibile frequentare la palestra e vi sarà una sala dedicata agli hobby. All’interno della sala ricreativa, saranno messi a disposizione, se richiesto dagli internati, giochi di società e mazzi di carte. Ovviamente, su tutto ciò sarà controllata la presenza di eventuali segni, simboli, ed annotazioni, per evitare sia episodi di frode, che indebite circolazioni di informazioni.
E sui canali tv? La visione dei programmi sarà limitata ai principali canali della rete nazionale, e saranno preventivamente sintonizzati ed abilitati da un tecnico di fiducia della direzione del carcere.