Carabinieri Imperia scoprono truffa Rc auto: sei in manette

La banda utilizzava la legge Bersani per ridurre il premio e pagare di meno. Migliaia di automobilisti sono stati coinvolti e tutti sono stati denunciati. Loro sapevano della truffa ed erano d'accordo con gli intermediari

Carabinieri Imperia scoprono truffa Rc auto: sei in manette

Una truffa ai danni delle assicurazioni è stata  scoperta dai Carabinieri di Imperia. Nell’imbroglio sono coinvolti migliaia di automobilisti che utilizzavano la legge Bersani per truffare le assicurazioni. A coordinare l’operazione è stato il Maggiore David Egido, che ha fatto scattare l’operazione “The Brokers”. In manette sono finite tre persone, mentre altre sei sono state denunciate per concorso alle vicende in relazione con gli arrestati.

L’inchiesta è stata avviata nel mese di luglio ed è stato scoperto che la banda aveva il suo centro nel Napoletano. In seguito a queste indagini sono stati fatti accertamenti incrociati da cui i Carabinieri hanno rilevato che c’erano delle anomalie sui dati anagrafici ed assicurativi di alcuni persone che erano state fermate durante le normali operazioni di controllo. Durante la conferenza stampa, il Maggiore Egidi ha descritto nei dettagli come si muoveva la banda: in pratica cinque di loro, residenti ed operanti nel napoletano, si accaparravano i clienti promettendo loro la possibilità di avere un’assicurazione a prezzi vantaggiosi e più bassi dell’area di provenienza.

La provincia di Napoli infatti è la più cara d’Italia in fatto di tariffe RC Auto e gli automobilisti con le offerte proposte anadavano a risparmiare un bel po’ di soldi. Il passaggio successivo veniva affidato ad un intermediario imperiese, che raccoglieva i documenti d’identità e di circolazione e provvedeva a “ricostruire” la storia anagrafica di ognuno, in modo da applicare il decreto “Bersani”, che prevede di essere inseriti in stati di famiglia di persone che hanno residenza in Imperia o nel basso Piemonte.

L’intermediario imperiese provvedeva poi, grazie alla collaborazione di altre due persone del posto, ad inviare i documenti alle agenzie assicurative presenti nel territorio, che emettevano i contratti di polizza. Una delle persone arrestate lavorava in una di queste agenzie e solo lui aveva portato a termine 250 pratiche. La somma intrattenuta per ogni operazione si aggirava attorno ai 120 ed i 140 euro per un giro d’affari stimato sugli 80mila euro. Il danno invece subito dalle compagnie assicurative si aggira attorno ai 900 mila euro, che significa per loro un guadagno che non sarà più possibile recuperare. Gli automobilisti assicurati sono stati denunciati per truffa.

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