E’ una vicenda dai contorni tanto assurdi quanto deprecabili quella che, stando a ciò che riporta Meridionews, sarebbe accaduta in un comune in provincia di Catania lo scorso 7 Settembre. A raccontare tutto sono stati due ragazzi, ritrovatisi loro malgrado-stando al loro racconto, poi confermato, sembrerebbe, da altri testimoni-oggetto delle moleste attenzioni di un carabiniere fuori servizio.
Un membro dell’Arma particolarmente incline ad alzare il gomito e ad abusare della violenza e del proprio potere, quest’ultimo; perlomeno questo è ciò che emerge dalle prime ricostruzioni di quanto accaduto. Erano circa le 4:30 di mattina quando i due giovani, un 23enne ed un suo amico, stavano passeggiando nel centro di un paesino del Calatino.
Tuttavia-stando a quanto raccontato dai due giovani-la tranquillità di quelle placide ore che precedono l’alba è stata improvvisamente sconquassata da una carabiniere fuori servizio: l’uomo si sarebbe infatti avvicinato loro provendo da un bar del paese, iniziando ad urlare frasi omofobe come: “Froci! Finocchi!”.
I due ragazzi hanno tuttavia deciso di ignorare le molestie del carabiniere, preferendo cambiare direzione per non incorrere in qualche guaio. Peccato che l’uomo, dopo aver alzato il gomito, era proprio alla ricerca della zuffa. Così ha deciso di seguirli fino ad un panificio aperto, all’interno del quale le due vittime si erano rifugiate per trovare riparo.
La presenza dei panettieri non ha tuttavia scoraggiato il carabiniere ubriaco il quale, dopo aver esordito con un sardonico “Buonaseeera”, ha inizato ad insultare i due bersagli: “Froci di merda, chi cazzo pensate di essere? Io gli rompo il culo a questi froci”. Quando uno di loro, oramai esasperato, ha deciso di rispondergli, il membro dell’Arma l’ha minacciato: “Ti va a finire male, stai attento! Tu non sai chi sono io!”.
E come nel più classico degli scenari di questo genere, agli insulti ed all’abuso di potere è seguita ben presto la violenza fisica: il carabiniere ha infatti rifilato uno schiaffo in faccia ad uno dei due ragazzi. Il 23enne a quel punto ha chiamato suo fratello il quale, una volta arrivato sul posto, ha iniziato a discutere con il carabiniere: “Ti metti contro i più deboli, vattene a casa che sei ubriaco”.
Il membro dell’Arma ha però ritrovato nuova verve quando una pattuglia di colleghi è arrivata sul posto: forte del sostegno della “cavalleria“, avrebbe immediatamente urlato: “Identificati figlio di puttana! Ora ti arresto!”. A quello sarebbe seguito un pugno alla nuca diretto al fratello del 23enne che cercava di allontanarsi, sferrato con tanta forza da farlo cadere a terra.
Finita qui? Macché. Perché una volta giunto in caserma il padre dei due fratelli, quest’ultimo avrebbe chiesto le generalità del carabiniere-aggressore. Una richiesta al quale il comandante avrebbe opposto un rifiuto categorico: “Qui comando io, e si fa come dico io”. E le indagini? Stando all’avvocato dei due ragazzi, Goffredo d’Antona, sarebbero state affidate proprio alla stazione dei carabinieri nella quale l’indagato presta attualmente servizio. Insomma, ai suoi stessi colleghi.
Come nella più classica delle vignette mute: senza parole. Auguri, Italia. Auguri.