Capitano De Falco trasferito in ufficio: “Io vittima di mobbing”

De Falco, divenuto famoso per la frase che pronunciò a Schettino durante il naufragio della nave Concordia, non è più operativo, ed è stato trasferito in ufficio. Il capitano dice di essere vittima di mobbing

Capitano De Falco trasferito in ufficio: “Io vittima di mobbing”

Grande amarezza e sconforto per Gregorio De Falco, il Capitano di fregata diventato famoso per la telefonata che ebbe con il comandante Schettino la sera del naufragio della Concordia, con la quale gli ordinò di tornare a bordo. Il Capitano oggi non è più operativo, infatti è stato spedito in ufficio. Un affronto per un Capitano che termina l’incarico nel settore operativo della Capitaneria di Livorno dopo dieci anni di lavoro: a quanto pare il trasferimento non è definitivo, infatti a fine settembre sarà passato in altri uffici, dipendenti sempre dalla Direzione Marittima di Livorno. De Falco, profondamente deluso da questa decisione, dice dispiaciuto: “L’ho saputo solo ora”.

E aggiunge: “Ho avuto notizia dal comandante Faraone che lascio il servizio operazioni e vengo destinato ad un ufficio di carattere amministrativo. Sono abbastanza amareggiato, perché da dieci anni la mia ragione professionale è l’operativa, ma sono un militare. Eseguirò gli ordini, ma sono convinto di essere vittima del mobbing. Dunque valuterò azioni legali”

Il capitano, in un’intervista a “Repubblica”, dice anche: “Sto riflettendo su molte cose, comprese le stellette che porto addosso. Il comandante Faraone mi ha chiamato nel suo ufficio per comunicarmi che devo lasciare il servizio operazioni perché vengo destinato a un ufficio di carattere amministrativo. Il 28 settembre mi presenterò al nuovo ufficio che deve ancora probabilmente essere individuato dal comando. Sono molto amareggiato, sto riflettendo su tante cose…Se penso che Schettino sale in cattedra…”

Il Capitano De Falco, nel periodo che risale al naufragio della Costa Concordia, aveva un altro ruolo: infatti era a capo della sezione operativa e anche lo scorso anno gli era stato affidato l’incarico di caposervizio operazioni della Direzione Marittima di Livorno. De Falco era rimbalzato alla cronaca per la frase famosa che aveva pronunciato, “Vada a bordo cazzo“, con cui aveva quasi intimato al Comandante Schettino di tornare a bordo della nave. Il capitano non riesce a capire come mai Schettino è salito sulla cattedra di un ateneo a insegnare, mentre lui è stato assegnato ad incarichi minori. A volte sembra che la giustizia riconosca meriti a chi non ne ha, e viceversa, e questo di De Falco e Schettino ne è la prova.

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