Cantalamessa: “Che posto occupa Cristo nella mia vita?” e lo dice al Papa e alla Curia

Seconda predica d’Avvento con il Papa e la Curia: "In alcuni Paesi sostituiti 'avanti e dopo Cristo' con 'avanti e dopo l’era comune'. Cambia la forma, ma non la sostanza".

Cantalamessa: “Che posto occupa Cristo nella mia vita?” e lo dice al Papa e alla Curia

Gesù Cristo è il centro della mia vita, del mio tempo?” Domande che si ripropongono continuamente nella coscienza del cristiano. Domande che, se tacciono e si spengono, rischiano di nascondere un rapporto “assopito” o “finito”, concluso con Colui che “Per ogni uomo il principio della vita è quello a partire dal quale Cristo è nato per lui”. E con queste domande padre Raniero Cantalamessa, nella seconda predica d’Avvento tenuta nella Cappella Redemptoris Mater, ha interrogato se stesso e i presenti. Ad ascoltarlo c’erano Papa Francesco e la Curia romana.

Nella prima predica, padre Cantalamessa aveva affermato che Gesù è “il grande emarginato della società odierna, quindi, ieri, si è soffermato a riflettere su quale sia il posto che Cristo attualmente occupa nella storia umana. Gesù Cristo è “il baricentro del tempo e della storia“, una verità conosciuta e condivisa da tutti i presenti, ma il predicatore della Casa Pontificia va oltre e domanda: “Cristo è anche il centro della mia vita, della mia piccola storia personale? Del mio tempo? Vi occupa un posto centrale solo in teoria, o anche di fatto? È una verità solo pensata, o anche vissuta?“.  

Padre Raniero Cantalamessa, dell’ordine dei frati cappuccini, ricorda che per la maggioranza delle persone un evento divide la vita in due parti. Il matrimonio per gli sposati e l’ordinazione sacerdotale per i sacerdoti. Per San Paolo, lo spartiacque è stato “l’incontro con Cristo. Questo incontro è un evento che può accadere a chiunque e in qualsiasi istante della vita. Lo stesso Papa Francesco in un passo dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium scrive: “Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore“.

Padre Cantalamessa ricorda anche che nel mondo anglosassone, da un po’ di tempo, i riferimenti “avanti Cristo” e “dopo Cristo” sono stati sostituiti con altre formule tipo “avanti l’era comune” e “dopo l’era comune”. Cambia il modo di dire le cose, la dicitura, ma la sostanza resta la stessa. 

Il tempo continua ad avanzare linearmente, ha affermato il predicatore, e Cristo è al centro della linea del tempo, tutto ciò che viene prima di Lui tende a Lui e così tutto che viene dopo di Lui dipende da Lui. È Gesù stesso che si è definito “’l’Alfa e l’Omega’ della storia” (Ap 21,6), il Principio e la Fine di tutto. L’augurio di Natale di Padre Raniero Cantalamessa, che fa al Papa e alla Curia romana, assume il tono di un invito a stare aperti: “Ogni Natale, anche quello di quest’anno, potrebbe essere il primo vero Natale della nostra vita“. 

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