Camorra: il boss Michele Senese condannato al carcere duro

Richiesta del 41 bis per Michele Senese, ritenuto il mandante dell'omicidio di Carlino, boss della Marranella. Gli inquirenti ritengono l'uomo pericoloso per l'ordine e la sicurezza pubblica

Camorra: il boss Michele Senese condannato al carcere duro

Il Dipartimento amministrazione penitenziaria, su richiesta della procura di Roma, ha deciso che il boss di camorra Michele Senese, 58 anni, da poco condannato all’ergastolo a Roma come mandante dell’omicidio del capo della banda della Marranella, Giuseppe Carlino, nel 2001, deve essere sottoposto al regime del 41 bis, ovvero al carcere duro. L’uomo si trova richiuso nel penitenziario di Opera, a Milano. Secondo i pm, Senese riuscirebbe a tenersi in contatto con la sua banda anche in regime di detenzione ordinaria.

Senese è stato ritenuto il mandante per l’omicidio di Carlino, ucciso con quattro colpi di pistola il 10 settembre 2001 a Torvaianica, mentre l’esecutore dell’omicidio, Domenico Pagnozzi, è stato anche lui condannato all’ergastolo. Riguardo alla vicenda sono stati condannati anche altri tre complici, Raffaele Carlo Pisanelli, Giovanni De Salvio e Fiore Clemente, a cui sono stati assegnati 30 anni di reclusione.

Il pm Luca Tescaroli ha accertato che il delitto è stato commesso per rispondere ad un altro omicidio con il sangue. Il pm si riferisce all’omicidio di Gennaro Senese avvenuto nel quartiere di Centocelle nel 1997, che a sua volta era fratello di Michele. Con questo gesto si intendeva riaffermare il potere dell’organizzazione criminale gestita da Michele.

La procura di Roma ha sottolineato, nella richiesta del 41 bis, che Senese è stato riconosciuto colpevole di essere il mandante di un delitto di mafia mentre si trovava in carcere. Gli investigatori ritengono anche che il boss abbia altri propositi di omicidi e mantiene stretti i contatti con altri appartenenti al clan. Per questo motivo il regime ordinario di detenzione non è sufficiente a farlo isolare dai componenti del gruppo di cui è a capo.

La procura ritiene Senese pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica, e la richiesta di applicazione del 41 bis è la soluzione per evitare nuovi spargimenti di sangue. Dal processo è anche venuto fuori che Michele Senese diede ordine di uccidere Pagnozzi, un altro malvivente con cui era in contatto dai tempi della guerra di camorra degli anni ’80, quando ancora si lottava per entrare nella Nuova Famiglia di Carmine Alfieri che deteneva il controllo con la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo.

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