Camorra, estorsioni all’impresa edile che costruiva la chiesa

Un blitz della squadra mobile di Caserta è stato eseguito contro 34 affiliati al clan Belforte di Marcianise. Gli arrestati sono accusati di associazione di stampo mafioso, estorsioni, spaccio di droga

Camorra, estorsioni all’impresa edile che costruiva la chiesa

Anche gli istituti religiosi finiscono sotto le grinfie della mafia. E’ quello che è successo a Caserta, dove è stato scoperto che erano stata fatte delle estorsioni ai danni di una chiesa in costruzione. L’estorsione è stata portata alla luce dalla squadra mobile di Caserta che ha accertato la tangente chiesta ai danni dell’impresa che stava costruendo una Chiesa il cui valore si aggira attorno ai 2 milioni di euro affrontati dalla Conferenza Episcopale italiana. Ma non è l’unica estorsione scoperta dalla Polizia di Caserta: decine sono infatti le estorsioni eseguite nei confronti di commercianti, imprenditori, operatori economici nella zona tra Maddaloni, Cervino e S. Maria a Vico.

Le indagini vanno avanti da tempo e hanno portato ad eseguire 34 ordinanze cautelari contro persone ritenute in affari con il clan Belforte di Marcianise, che opera nella provincia di Caserta. Ad eseguire i provvedimenti è stata la Polizia coordinata dalla Procura antimafia di Napoli che sta ancora svolgendo le indagini per appurare altri coinvolgimenti nella faccenda. Ad essere posta sotto controllo degli investigatori è soprattutto la cosca che comanda a Maddaloni e i suoi affiliati.

Le persone arrestate sono accusate di partecipazione ad associazione mafiosa, spaccio di droga, estorsioni, commercio di armi, associazione di stampo mafioso e delitti legati alle vicende di mafia. Le indagini hanno riguardato fatti avvenuti dal 2006 ai giorni nostri, che hanno visto rapporti stretti nel territorio tra clan e varie ritorsioni ai danni di tanti imprenditori e commercianti. Fatti accertati dal sequestro di alcuni appunti che riportano nomi e cifre che le persone minacciate avevano consegnato ai clan. Da questi documenti era evidente che almeno trenta persone avevano ricevuto estorsioni e i campi spaziavano dai negozi di abbigliamento, cantieri edili, bar, e altre attività. Tra questi era stata trovata la documentazione che accertava l’estorsione all’impresa edile che doveva costruire la chiesa. 

Sempre nei documenti è stato possibile reperire informazioni sulla nascita di un’organizzazione operante nel territorio di Maddaloni e dintorni che si occupava di gestire il commercio di stupefacenti, in particolare di hashish. La diffusione della droga era fatta in collaborazione della camorra, dando loro la possibilità di integrare i guadagni provenienti dalle attività di estorsione.

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