Camilla Canepa perse la vita dopo il vaccino Covid di AstraZeneca: prosciolti 5 medici

I giudici hanno deciso per il "non luogo a procedere" nei confronti di 5 medici indagati per la somministrazione del vaccino AstraZeneca a Camilla Canepa, la 18enne che si era sottoposta volontariamente alla vaccinazione anti-Covid.

Camilla Canepa perse la vita dopo il vaccino Covid di AstraZeneca: prosciolti 5 medici

“Il fatto non sussiste”. Così conclude la giudice Carla Pastorini al termine della requisitoria tenuta oggi 10 aprile presso il Tribunale di Genova. Non ci sarà nessun processo quindi nei confronti di 5 medici che, per prassi, erano finiti nel registro degli indagati per il decesso di Camilla Canepa, deceduta dopo essersi sottoposta volontariamente alla vaccinazione anti-Covid durante la pandemia provocata dal Sars-CoV-2.

La ragazza si era presentata all‘open day indetto dalla Regione Liguria per la somministrazione volontaria del vaccino anti-Covid. La ragazza aveva 18anni, era in salute e non aveva patologie pregresse. Dopo il vaccino la ragazza era stata colpita da una “Vitt”, una trombosi dovuta a un livello di piastrine basse che secondo quanto emerso all’epoca dei fatti potrebbe essere stata causata dallo stesso vaccino AstraZeneca, un vaccino a vettore virale e non a mRna. 

Medici assolti

La Procura ha quindi ritenuto il non luogo a procedere nei confronti dei 5 medici finiti nel registro degli indagati. Camilla arrivò all’ospedale di Lavagna il 3 giugno 2021 mentre la dose le fu somministrata il 25 maggio 2021. Dopo qualche giorno la ragazza quindi non si sentì bene e corse all’ospedale di Lavagna dove le fu diagnosticata in pronto soccorso una piastrinopenia e una fotosensibilità.

Dopo di ciò era stata dimessa ma il 5 giugno 2021 la ragazza accompagnata dai suoi famigliari tornò all’ospedale di Lavagna dove fu nuovamente sottoposta ad esami, la prima volta ad una tac senza contrasto, mentre la seconda lo stesso esame evidenziò una trombosi al seno cavernoso. Fu trasferita al San Martino di Genova dove però la ragazza spirò il 10 giugno.

Adesso a 4 anni dall’episodio c’è appunto l’assoluzione per i medici in quanto “il fatto non sussiste”. Nella data in cui Camilla si sottopose al vaccino AstraZeneca quest’ultimo era stato solo consigliato per gli over 60. Jacopo Macrì legale della famiglia Canepa aveva ritenuto che i sanitari “dovrebbero andare a processo perché, secondo noi, a quella data c’erano conoscenze scientifiche tali da imporre un percorso diagnostico e terapeutico diverso da quello che è stato seguito”. Ai medici era contestato anche il reato di falso ideologico per non avere attestato, nella documentazione sanitaria, che la ragazza era stata sottoposta a vaccinazione anti Covid. Il decesso di Camilla, era già stato stabilito che fu dovuto “ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid” – spiegano dalla Procura. 

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