Da marzo 2025 la comunità scientifica, e in ispecie quella archeologica, è in subbuglio a causa di una scoperta effettuata da tre ricercatori italiani, ovvero Filippo Biondi, Armando Mei e Corrado Malanga. Il primo è uno stimatissimo accademico laureato in Ingegneria dell’Informazione presso l’Università del Salento e ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni sempre presso l’Unisalento e un dottorato di ricerca in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l’Università de L’Aquila nel 2015. Biondi si occupa dello studio del SAR ovvero del Radar ad Apertura Sintetica ed è Visiting Professor presso l’Università di Strathclyde alla Facoltà di Ingegneria delle Telecomunicazioni. Armando Mei è invece un giornalista e ricercatore indipendente e si occupa dello studio della storia dell’Antico Egitto e ha partecipato a numerosi programmi di ricerca sul tema, mentre Corrado Malanga è stato professore di Chimica Organica presso l’Università di Pisa scrivendo numerosi saggi e articoli scientifici. A lungo si è anche occupato dello studio dei fenomeni ufologici.
La scoperta dei tre ricercatori riguarda la piramide di Chefren situata sulla Piana di Giza, la seconda delle tre piramidi che si trovano in loco, le altre sono quella più famosa di Cheope e quella più piccola di Micerino. In una conferenza stampa a cui hanno partecipato 900 persone tenuta lo scorso 15 Marzo a Bologna i tre ricercatori hanno illustrato quanto venuto fuori dalle loro analisi tramite il SAR utilizzando anche l’interferometria che ha scandagliato il sottosuolo della piramide Chefren mostrando qualcosa che ha fatto subito il giro del mondo. Dalla ricerca di Biondi, Mei e Malanga si evincerebbe come sotto la piramide ci siano 8 giganteschi “pilastri” attorno ai quali ci sarebbe una struttura che si avvolge a spirale, forse delle scale. Gli stessi pilastri terminerebbero in due enormi stanze di circa 80 metri a oltre 600 metri di profondità. Ma l’archeologia ufficiale ha già liquidato come “fantasia” la scoperta dei tre ricercatori italiani, ma in un podcast andato in onda in questi giorni Joe Rogan ha letteralmente umiliato il famoso archeologo Zahi Hawass.
Hawass umiliato nel podcast: “Non sono uno scienziato”
Zahi Hawass è l’archeologo più importante al mondo in questo momento per quanto riguarda l’Antico Egitto. Già ex ministro delle Antichità egiziano, al momento Hawass coordina gli scavi all’interno della Piana di Giza e spesso si è mostrato scettico circa scoperte alternative riguardo l’Antico Egitto e le piramidi. Hawass è stato ospitato nel podcast di Joe Rogan per promuovere il suo nuovo libro e discutere i recenti sviluppi dell’egittologia.
La domanda non poteva che cadere sulla scoperta effettuata dai tre ricercatori italiani, che potrebbe cambiare la storia dell’uomo e dell’Antico Egitto come oggi lo conosciamo. A dire la verità, per correttezza di informazione, dobbiamo specificare che in Italia la scoperta oltre ad essere stata liquidata come fantarcheologia sin da subito ha avuto poco spazio sui canali di informazione ufficiali, mentre all’estero se ne parla con una certa costanza. Rogan ha posto una serie di domande ad Hawass il quale si è mostrato totalmente in disaccordo con la teorie dei ricercatori italiani.
“Nessuno può dire che la ricerca è scientifica. Ho chiesto a tutte le persone che conoscono i radar e gli ultrasuoni, a tutti coloro che lavorano con me. Hanno detto: “Questo non può essere possibile” – ha riferito Hawass. A questo punto Rogan lo ha incalzato. “Conosci la tecnologia dietro l’imaging satellitare?” – ha riferito Rogan. A questo punto l’archeologo ha tagliato corto rispondendo che “non sono uno scienziato”. Il siparietto è diventato virale tanto che in molti hanno preso le difese dei ricercatori italiani. Rogan, tuttavia, ha definito le immagini “affascinanti”, sottolineando come i ricercatori abbiano utilizzato il radar tomografico per mappare le strutture interne, tra cui il Pozzo di Osiride.
La tomografia radar è una tecnica di imaging avanzata che utilizza le onde radar per creare modelli 3D di ciò che si trova sotto la superficie del terreno, di pareti o di altri oggetti solidi. Molti utenti hanno riferito come le affermazioni di Hawass siano “fallimentari” e hanno ringraziato Rogan per la dura intervista che ha fatto al notissimo archeologo.