“Nigeriano stupra madre e figlia: il marito gli getta l’acido sul pene”, “Rom fugge con auto, colpisce un pedone e scappa”, “4 tunisini stuprano la moglie e poi uccidono il marito a sprangate”, “Ragazzino bruciato vivo perché cristiano a Catania”: questi sono solo alcuni dei titoli delle notizie che pubblicava il sito SenzaCensura.eu. Ora il blog è stato “smantellato”, gli articoli sono spariti e con loro anche i commenti dei numerosi utenti che li leggevano. Il motivo? Tutte notizie false, inventate di sana pianta per un unico triste motivo: conquistare qualche click in più, soprattutto grazie alle condivisioni delle notizie sui vari social network.
Le indagini della Polizia Postale e delle Comunicazioni “Sicilia Orientale” di Catania sono partite dalla segnalazione di un giornalista locale che ha informato gli agenti dell’esistenza del sito “Senza peli sulla lingua”, denunciando il fatto che le notizie lì riportate erano infondate e false. Effettuate le ricerche necessarie e fatti i dovuti accertamenti, gli agenti sono risaliti all’autore, uno studente di Caltanissetta. Il giovane, 20 anni, è stato quindi denunciato per istigazione alla discriminazione razziale.
Il ragazzo, secondo quanto riportato da Il Fatto Nisseno, “agli investigatori ha detto di non nutrire odio razziale, ma lo avrebbe fatto per avere più accessi nel suo sito guadagnando con i banner della pubblicità”. E il sistema sembrava funzionare: moltissimi gli utenti del blog, che spesso condividevano le notizie su Facebook, Twitter e altri social. Le notizie parlavano tutte di crimini commessi da parte di stranieri e immigrati a danno di cittadini italiani: ogni giorno carne fresca per le fauci di razzisti affamati di qualsiasi cosa possa contribuire a dipingere gli extracomunitari come persone “brutte e cattive”.
Alla fine, però, sono state proprie quelle notizie inventate di sana pianta a rivoltarsi contro il ragazzo. Già da tempo, infatti, il sito era al centro di accese polemiche e accuse di chi lamentava come SenzaCensura.eu fosse una vera e propria fabbrica di odio e discriminazione razziale.