Calabria: imprenditore ucciso a colpi di pistola

L'uomo, un imprenditore di 58 anni, è stato ucciso con 12 colpi di pistola. L'agguato, secondo gli investigatori, è collegato all'omicidio di Davide Scalise, ucciso il 28 giugno scorso. Le indagini proseguono

Calabria: imprenditore ucciso a colpi di pistola

Un uomo di 58 anni è stato freddato con 12 colpi di fucile. L’uomo è un imprenditore, Domenico Aiello, e la vicenda è avvenuta a Soveria Mannelli, località in provincia di Catanzaro. Da una prima ricostruzione della vicenda è emerso che l’uomo stava lavorando con una pala meccanica proprio vicino la sua casa, un normale lavoro di muratura che l’uomo stava eseguendo. Sembra che a sparare sia stata stata una persona sola ma non è da escludere che i killer potessero essere due.

I sicari hanno appurato dove stava lavorando Aiello e lo hanno raggiunto: l’uomo abitava in una casa sita in una zona periferica di campagna. Gli assassini hanno ucciso l’imprenditore e poi sono scappati attraverso la boscaglia che a quanto pare circonda l’abitazione. Nella casa c’era anche la moglie di Aiello, che ha sentito gli spari ed ha allertato immediatamente la polizia spaventata da quello che era accaduto.

La terribile tragedia è avvenuta in località Celisetto: qui risiedeva la vittima, Domenico Aiello, titolare di un’impresa di movimento terra. Dalle indagini tuttora in corso gli investigatori hanno dedotto che il delitto di Aiello può essere collegato con l’omicidio di un’altra persona, un altro imprenditore, Daniele Scalise, 30 anni. Anche quest’uomo è stato ucciso in un’aggressione improvvisa avvenuta il 28 giugno nella stessa zona, a Soveria Mannelli. I due imprenditori svolgevano lavori in comune che riguardavano la loro attività di movimento terra e spesso lavoravano assieme.

Quello che ancora non si conosce è il nesso tra i due omicidi, ma soprattutto il movente dei loro delitti. L’imprenditore è stato colpito ferocemente alla testa e a un braccio, ed è dunque morto subito, ma a quanto pare ha visto chi lo ha ucciso. Prevedendo forse quello che stava per accadere Aiello ha cercato di impedire che i ladri fuggissero con l’auto con cui erano arrivati, e ha diretto la benna della pala meccanica proprio sul tetto, bloccando la vettura e costringendo i killer a fuggire a piedi.

Le indagini continuano e si spera possano emergere dei particolari che facciano luce sul delitto. Al momento gli investigatori non tralasciano alcuna ipotesi, e contano presto su ulteriori sviluppi del caso.

Continua a leggere su Fidelity News