Calabria: arrestato il sindaco di Trebisacce

L'accusa mossa al primo cittadino Francesco Mundo è di irregolarità nella raccolta firme della sua lista per le elezioni regionali, truffa e concussione.

Calabria: arrestato il sindaco di Trebisacce

È finito agli arresti domiciliari il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo dopo l’indagine della guardia di finanza di Sibari battezzata Mayor coordinata dalla Procura di Castrovillari, che vede indagate 17 persone tra cui due dipendenti comunali, i quali sono stati sospesi dall’incarico per tre e sei mesi. 

L’inchiesta, coordinata dal pm di Castrovillari Luca Primicerio, è stata avviata dopo gli accertamenti eseguiti dai finanzieri sulla procedura di gara in “Project Financing”, atta all’aggiudicazione del contratto di concessione, progettazione, costruzione e gestione dell’autostazione di Trebisacce.

Pare siano emerse irregolarità nella raccolta firme della lista Io resto in Calabria con cui era candidato Mundo alle elezioni regionali, fondamentali per raggiungere il quorum, necessario alla presentazione della lista circoscrizionale a sostegno di Pippo Callipo Presidente, in occasione delle elezioni regionali del 28 gennaio 2020.  Il primo cittadino di Trebisacce avrebbe raccolto oltre 200 sottoscrizioni di elettori , alcuni dei quali inconsapevoli, e senza la presenza del pubblico ufficiale autenticante, impiegando solo successivamente un dipendente dell’Ufficio elettorale per una fittizia autenticazione delle firme.

Inoltre, il sindaco, risultato il primo non eletto, avrebbe individuato persone compiacenti per la sottoscrizione di dichiarazioni sostitutive di atto notorio, nelle quali avrebbero falsamente attestato di aver assistito allo scrutinio, riscontrando irregolarità in alcune sezioni di Paola ed Amantea. Dichiarazioni allegate al ricorso giudicato inammissibile ma presentate da Mundo al Tar Calabria per ottenere il riconteggio illeggittimo  dei voti, e utilizzando svariate volte l’auto di proprietà comunale.

Infine per favorire un cittadino privato che occupava abusivamente una porzione demaniale del Torrente Pagliara, il sindaco Mundo, avrebbe obbligato minacciosamente il direttore dei lavori, inerenti alla regimazione del torrente e rinforzo degli argini, a deviare il tracciato rispetto a quello previsto, e attualmente sono in corso di esecuzione 26 provvedimenti di sequestro da parte dei carabinieri Forestale del Nipaaf, supportati dai carabinieri Forestali di Acri, Castrovillari, Corigliano, Rossano, Oriolo e San Sosti, per debellare il fenomeno delle occupazioni abusive sui terreni demaniali del corso d’acqua.

Per le persone indagate le accuse sono a vario titolo di peculato, concussione, truffa ai danno dell’Ente locale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e formazione e/o uso di schede e atti falsi disciplinati dal Testo Unico delle Leggi per la Composizione e la Elezione degli Organi delle Amministrazioni Comunali, destinati alle operazioni elettorali”.

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