Calabria, 10 morti e 23 persone salvate dalla piena del torrente

Una piena improvvisa del torrente nel Parco del Pollino in Calabria, la causa che ha provocato la morte di ben 10 persone ed il salvataggio di altre 23.

Calabria, 10 morti e 23 persone salvate dalla piena del torrente

Tragedia avvenuta ieri in Calabria, che ha visto protagonisti due gruppi di escursionisti nel Parco del Pollino: un primo gruppo stava risalendo a piedi il torrente, l’altro si trovava tra le gole e le grotte. Una sopravvissuta racconta che all’improvviso una bomba d’acqua li ha travolti, trascinando alcuni di loro lungo il torrente, lei tra le fortunate superstiti è riuscita ad aggrapparsi ad un albero ed a salvarsi.

Al momento i morti accertati sono 10 e diversi dispersi ma è un bilancio soltanto provvisorio e che purtroppo è destinato a crescere di ora in ora. Tra le 23 persone tratte in salvo, tra cui una bambina di 9 anni, 7 sono state trasportate in ospedale. La maggior parte delle persone del gruppo di escursionisti proveniva dalle zone di Brescia, Bergamo, Milano. Il dato è impreciso perchè, essendo l’accesso al parco libero, non è stato possibile sapere con esattezza né il numero dei turisti né la loro provenienza.

Tra gli escursionisti travolti dall’ondata di acqua vi è anche un olandese che ha riferito che la bomba d’acqua è venuta giù cosi velocemente ed inaspettatamente che non gli ha permesso neanche di rendersi conto di quello che stava succedendo. Intanto iniziano le prime polemiche. Le prime ad essere additate sono le agenzie che hanno organizzato l’escursione. Alcuni dei sopravvissuti puntano il dito su di loro sostenendo che le stesse agenzie organizzatrici li avevano rassicurati sul fatto che non ci sarebbero stati pericoli di alcun genere.

Luca Franzese, responsabile del Soccorso Alpino della Calabria, e Guido Umile, coordinatore dello stesso nucleo di Soccorso, hanno spiegato che eventi del genere si verificano con più frequenza in inverno mentre in estate è più improbabile. 

Le ricerche dei dispersi stanno continuando e gli oltre 30 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico stanno rastrellando l’intera area coinvolta in cerca di altri escursionisti.

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