Sono sempre di più le giovani donne che, per dimagrire, decidono di sottoporsi a un intervento di bypass gastrico o di riduzione dello stomaco, proprio come è successo a una mamma che è morta per le conseguenze dell’operazione. Lascia un bimbo piccolo e il dramma del marito indignato per quanto successo e che ritiene non giusto morire in questo modo. Qui raccontiamo la sua storia.
La storia qui presente si svolge in provincia di Cagliari, dove una giovane donna decide, per risolvere i problemi di peso e riuscire a trovare una soluzione, di sottoporsi a un intervento di riduzione dello stomaco per stare bene con sé stessa. Pochi giorni dopo l’intervento, comincia ad accusare un malore e muore in ospedale in seguito a una grave infezione.
La vittima è Sabina Luciano, una donna di 40 anni di origine sarda che lascia un bimbo piccolo e che ha perso la vita presso il Policlinico di Monserrato in provincia di Cagliari in seguito a un ricovero d’urgenza proprio perché ha accusato dei malori, non appena giunta a casa dopo l’intervento a cui si è sottoposta.
Inutile dire che la sua morte ha lasciato tutti sgomenti e disperati al punto che ora vogliono capire cosa sia successo che ha causato la sua morte. Il marito ha già presentato un esposto alla magistratura insieme ai suoi legali ed è stata aperta una inchiesta per capire la dinamica di quanto avvenuto. La famiglia, intervistata da L’Unione Sarda, ha raccontato che aveva deciso di sottoporsi a questo intervento per una questione legata alla salute e non per un fattore estetico.
La donna si era anche trasferita dal Veneto a Cagliari per l’intervento che è andato a buon fine, ma giunta a casa, è iniziato il momento difficile che l’ha portata alla morte a causa di uno choc settico. Il marito afferma che non si può morire in questo modo, mentre le amiche sui social la ricordano così con i progetti per il futuro: “Amica mia non è giusto tutto questo… già fantasticavamo pensando a cosa comprarci dopo l’intervento… quando saremo state belle e magre… e invece ora questa notizia… non doveva andare così…”