Cagliari, laureata in Lettere con indirizzo magistrale, ma non è abilitata all’insegnamento

Pur essendo laureata in Lettere, una giovane non riesce a insegnare, in quanto le sue credenziali e i suoi requisiti non sono idonei per l'insegnamento. Un paradosso burocratico che rischia di allungare i tempi nell'entrata del mondo del lavoro.

Cagliari, laureata in Lettere con indirizzo magistrale, ma non è abilitata all’insegnamento

Per essere abilitati all’insegnamento, si sa che bisogna avere una laurea in Lettere oppure in Scienze della Formazione, ma a volte, neanche questo titolo di studio è sufficiente, proprio come spiega una giovane ragazza di Cagliari che, pur essendo laureata in discipline letterarie, non può insegnare e ora cerca di capire come fare a realizzare il suo sogno di docente. Vediamo quale è la sua storia.

Francesca Matta è una pubblicista e copywriter sarda che si è laureata in Lettere moderne ed è vittima di un paradosso burocratico che non le permette di realizzare il suo desiderio, per il quale ha faticato tanti anni, come spiega lei stessa: “Ho conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne e Magistrale in Informazione e sistemi editoriali, ma secondo le tabelle ministeriali non sono idonea all’insegnamento”.

La giovane si è laureata prima all’ateneo di Cagliari, la sua città natale e poi a quello di Parma dove ha conseguito un’altra laurea magistrale, ma in base alle tabelle del Ministero dell’Istruzione, il suo titolo LM-19 non le permette di abilitarla al ruolo di docente. In teoria può insegnare, ma soltanto teoria e tecnica della comunicazione negli istituti tecnici specifici con indirizzo grafica e comunicazione.

Una situazione davvero particolare che sta vivendo la giovane che potrebbe insegnare le discipline letterarie, quali italiano, storia e geografia sia nelle scuole medie che nei licei, ma a causa di un cavillo burocratico tutto ciò non è concesso. Accedere all’insegnamento dipende dal codice di laurea magistrale, ma anche sostenere gli esami in queste discipline, non basta.

La giovane si è rivolta al Tar del Lazio per il suo caso che l’appoggia in toto, al punto che spiega: “Non appaiono chiare le ragioni dell’inidoneità delle citate lauree ai fini della partecipazione al concorso, soprattutto considerata l’idoneità riconosciuta dal MIUR per lauree specialistiche o magistrali con analogo percorso accademico”. Considerando che non lavora e non può permettersi tutte le spese legali, decide di prendere un’altra laurea e ritardare ulteriormente il suo ingresso nel mondo del lavoro, dal momento che le sue competenze non sono sufficienti.

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