Cade con il monopattino: 43enne trasportato in ospedale in codice rosso

Un uomo di 43 anni è caduto dal monopattino ed ora versa in gravi condizioni in ospedale a Milano. Il fatto è avvenuto a pochi giorni di distanza dalla morte del tredicenne di Sesto San Giovanni.

Cade con il monopattino: 43enne trasportato in ospedale in codice rosso

Ancora un incidente a bordo di monopattino elettrico. Stavolta i fatti sono accaduti a Milano nelle scorse ore, dove un uomo di 43 anni è caduto mentre si trovava con il mezzo a due ruote a percorrere la pista ciclabile della strada provinciale Rivoltana, nella frazione Tregarezzo del Comune di Segrate, in provincia del capoluogo meneghino. 

Una notizia che arriva a pochi giorni dalla morte di un tredicenne avvenuta a  Sesto San Giovanni, che si era messo alla guida di un monopattino per la prima volta, perdendone quasi subito il controllo, quindi sbattendo la testa per terra. Per l’uomo di 43 anni le cose sono andate diversamente. Dopo l’incidente e l’impatto con il selciato, l’uomo è stato immediatamente soccorso dai passanti, che hanno allertato immediatamente il 118.

I medici sono intervenuti sul posto con l’elisoccorso, automedica e ambulanza. Le condizioni dell’uomo sono apparse si da subito abbastanza gravi, tanto che per lui è stato disposto il trasporto in ospedale con codice rosso. Il numero degli incidenti su monopattino crescono sempre più. La mancanza di norme che ne regolamentano l’uso ha fatto che che un gruppo di parlamentari sta lavorando per la realizzazione di una nuova legge che ne restringa l’uso.

Da inizio anno sono sei le persone alla guida dei veicoli elettrici rimaste uccise. La rivoluzione verde della della mobilità urbana, necessita di norme di sicurezza. Attualmente la velocità a cui possono muoversi i monopattini elettrici è quella di massimo 25 km/h che scende a 6 km/h in area pedonale.

Sul mezzo deve essere messo limitatore di velocità, tarandolo alla velocità predetta. Tra le regole proposte per l’uso del monopattino da parte dei minori c’è anche l’uso del casco e del giubbotto o bretelle retroriflettenti. I Sindaci di alcune città italiane hanno già imposto l’obbligatorietà di alcuni di questi ausili, in attesa di una normazione a livello nazione. 

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