"Buona strada papà": In ricordo di David Sassoli

Queste le parole di Giulio e Livia, figli dell'ex Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, venuto a mancare lo scorso 11 gennaio per problemi legati alla salute.

"Buona strada papà": In ricordo di David Sassoli

Si sono tenuti nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, i funerali di stato dell’ex giornalista e Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, alla presenza di alcune importanti personalità della politica tra cui Ursula von der Leyen, Mario Draghi e Sergio Mattarella ma soprattutto della sua famiglia e delle persone che lo hanno sempre apprezzato professionalmente a amato umanamente. 

Le parole cariche di cordoglio e non privi di froza dei figli sono state riportare non solo dai nostri quotidiani nazionali ma anche da molte altre testate europee per la forza delle loro parole. Giulio ha detto di suo padre: “Sono tre le parole che in questi giorni frenetici e di confusione mi girano nella testa: Dignità, di chi non ha mai fatto pesare la malattia a nessuno, né ora né dieci anni fa. ‘Sì, ma io c’ho da fa’’, continuavi a ripetere a tutti in ospedale, dimostrandoci che, in un mondo di scuse e giustificazioni, l’unico modo che conoscevi per combattere fosse continuare a lavorare, a conoscere, ad alimentare le tue infinite passioni, sorridendo; Passione. Per il lavoro, per le tue sfide. Ma ci insegni che avere passione vuol dire anche coltivare la sensibilità e la cura per le piccole cose, per la storia delle persone, cosciente che da ognuna si possa imparare e che ognuna meriti di essere ascoltata. Un uomo ambizioso, ma che non ha mai ceduto ad egoismi e sotterfugi, un uomo disinvolto, dal sorriso guascone e gli occhi vispi ma che arrossiva ai complimenti. Che ci insegna che la popolarità ha senso solo se si riescono a fare cose utili. E infine Amore, forse è la più banale, ma è la parola che nelle tue ultime ore hai ripetuto più spesso, con le tue ultime forze e i tuoi ultimi sospiri. La pronunciavi e la ripetevi, la ripetevi, la ripetevi da sola, come un grido, come un’esortazione. Mi ha colpito perché fino alla fine non sei stato in grado di cedere allo sconforto, e fino alla fine ci hai parlato di speranza. E allora cercheremo di proseguire con quello che ci hai insegnato, con idee forti ma dai modi gentili, curiosi e coraggiosi, nel tuo ricordo, col tuo sorriso.Buona strada papà. E, mi raccomando, ‘giudizio’”.

È un Giulio commosso, che a stento trattiene le lacrime e che spesso scambia sguardi con sua sorella Livia, la sua sileziosa e discreta complice di quel dolore. Le parole di Livia, tuttavia, non sono certo prive di un’altrettanta potenza: la sua non è solo una profonda dichiarazione di amore e stima nei confronti del padre perduto ma anche di profondo rispetto per tutto ciò in cui David Sassoli credeva e per il quale si era battuto come Presidente del Palmento Europeo. La lotta alla disuguaglianza, che Livia cita testualmente: “Non è più accettabile, ne tollerabile.”, il principio di accoglienza verso le popolazioni bisognose di asilo politico, i diritti alle donne e l’importanza di non essere più da soli perchè “soli si è più fragili.” Infine, un vero inno alla speranza: “Il periodo del Natale, è il periodo della nascita della Speranza. E la speranza siamo noi: quando non chiudiamo gli occhi, davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combatiamo ogn forma di ingiustizia. Auguri a noi e auguri alla nostra Speranza. Grazie, papà. Buona strada”.

La figura di David Sassoli

David Sassoli è noto alla generazione degli anni Novanta e Duemila, come il mezzobusto del TG1, dove ha raggiunto l’apice della sua carriera giornalistica, figlio d’arte i cui genitori erano reduci dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale. 

Nel discorso di insediamento come Presidente del Parlamento Europeo nel luglio 2019, David Sassoli affermerà a questo proposito: “Io sono figlio di un uomo che a vent’anni ha combattuto contro altri europei. E sono figlio di una mamma che, a vent’anni, ha lasciato la propria casa e ha trovato rifugio presso altre famiglie.

Io so che questa è anche la storia di tante vostre famiglie e se mettessimo in comune le nostre storie e ce le raccontassimo davanti a un bicchiere di birra, non diremmo mai che siamo figli e nipoti di un incidente della storia. Ma diremmo che la nostra storia è scritta sul dolore. Sul sangue dei giovani britannici sterminati sulle spiagge della Normandia. Sul desiderio di libertà di Sofia e Hans Scholl. Sull’ansia di giustizia degli eroi del ghetto di Varsavia. Sulle primavere represse con i carri armati nei nostri paesi dell’est. Sul desiderio di fraternità che ritroviamo ogni qual volta la coscienza morale impone di non rinunciare alla propria umanità e l’obbedienza non può considerarsi una virtù. Non siamo un incidente della storia.

Ma i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l’antidoto a quella degenerazione nazionalista che ha avvelenato la nostra storia. Se siamo europei è anche perché siamo tutti innamorati dei nostri paesi. Ma il nazionalismo che diventa ideologia e idolatria produce virus che possono produrre conflitti distruttivi.” 

Possiamo dire dunque, con certezza, che l’11 gennaio del 2022 non è morto solo un dolce padre di famiglia e un marito amato, ma anche una personalità molto legata ai valori sui quali nacque l’Unione Europea e di cui si faceva portavoce, che credeva nell’uguaglianza di ogni razza, pensiero ed era contro ogni forma di disciminazione o sovranismo. In una nota fotografia diffusa sul web, agli inizi della sua carriera giornalistica nel 1989, si raffigura un giovane Sassoli intento a picconare il Muro di Berlino, che cadde di lì a poche ore, assieme al popolo tedesco, immagine che racchiude un messaggio potente e il retaggio più forte e importante che questo grande professionista ha lasciato alle generazioni future. 

Bisogna sempre lottare per la libertà, l’uguaglianza e non chiudere mai gli occhi di fronte alle ingiustizie del mondo, combattere accanto agli oppressi e ai deboli, per essere tutti insieme, non solo un Europa, ma anche un mondo unito e forte per rendere la nostra società ogni giorno, migliore

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