E alla fine, si chiude con un patteggiamento la vicenda che aveva visto coinvolto Bruno Vespa, che per la sua villa sull’Isola di Ponza è stato accusato di abuso edilizio e di violazione dei vincoli paesaggistici. Ieri, il noto conduttore di Porta a Porta era stato condannato a 10 giorni di arresto e ad una sanzione pecuniaria di 14 mila euro; i 10 giorni di arresto sono stati commutati in 2.500 euro di multa che, sommati ai 14 mila euro, fanno 16.500 euro di multa. E’ stato ordinato dai magistrati, inoltre, il dissequestro dell’edificio.
Bruno Vespa aveva subito l’accertamento da parte della Guardia forestale circa 2 anni fa, ed era subito entrato nel registro degli indagati per i reati prima citati. In particolare, il magistrato D’Elia della Procura di Latina gli aveva contestato alcune modifiche apportate alla sua proprietà, con la realizzazione di alcuni vani dentro la parete naturale di tufo; secondo Bruno Vespa, però, erano stati eseguiti semplicemente “lavori di consolidamento dell’intercapedine di areazione”. Lo stesso conduttore e giornalista televisivo, inoltre, aveva anche effettuato dei lavori per la realizzazione di una piscina. La totalità dei lavori fu terminata nel 2007. Intervistato dal Fatto Quotidiano una volta appresa la notizia di essere stato indagato, Bruno Vespa affermò che “la Procura di Latina si era mossa in seguito ad un esposto anonimo”. Inoltre, ad alcuni giornali locali, Bruno Vespa aveva affermato: “Prima ancora che intervenisse la Procura di Latina, mi ero già reso disponibile a ripristinare le dimensioni originarie del cunicolo scavato nel tufo“.
Purtroppo per lui, però, a nulla sono valse le sue dichiarazioni e i fatti che le hanno seguite: Bruno Vespa è stato comunque condannato, ed è riuscito a ‘cavarsela’, attraverso il patteggiamento, con una multa pecuniaria di 16.500 euro. Per ora, non sono arrivati commenti da parte del diretto interessato, una volta appresa la condanna.