Brindisi, un ergastolo e condanne per un totale di 44 anni per l’omicidio Maldarella a Ostuni

Si tratta del delitto avvenuto la sera del 13 luglio 2019 a Ostuni, in provincia di Brindisi, quando il commerciante Giuseppe Maldarella venne ucciso per futili motivi. I giudici hanno condannato a 22 anni a testa anche i genitori del 22enne.

Brindisi, un ergastolo e condanne per un totale di 44 anni per l’omicidio Maldarella a Ostuni

Una lite per futili motivi che si trasforma in un orrendo delitto. Una serata, quella del 13 luglio 2019, che gli abitanti di Ostuni, in provincia di Brindisi, faticano ancora a dimenticare. Quella sera il commerciante Giuseppe Maldarella, 44 anni, ha un alterco con Lorenzo Moro, a cui è presente anche la figlia dello stesso commerciante. I due ragazzi a quanto pare avevano una relazione. Durante l’alterco Maldarella venne colpito e ferito con degli oggetti contundenti. Una volta fuggito risce a raggiungere la sua auto. 

Ma la ferita è profonda e Maldarella, perdendo conoscenza, si scontra contro un semaforo nel pieno centro della cittadina pugliese, tra via Fogazzaro e corso Garibaldi. In quel momento passava un’ambulanza, che notando la scena si fermò a prestare immediatamente soccorso al malcapitato. Per lui, nonostante i vari tentativi di rianimazione, non ci fu nulla da fare. Oggi 13 dicembre sono arrivate le condanne nei confronti delle persone imputate, rispettivamente padre, madre e figlio 22enne

Un ergastolo e due pene per 44 anni

A finire in arresto fu Lorenzo Moro, 22 anni, mentre erano indagati anche il padre, Domenico Germano e sua moglie, Cinzia D’Amico. Tutti e tre furono fermati dagli inquirenti. Oggi i giudici del Tribunale di Brindisi si sono espressi, condannando all’ergastolo il 22enne. Per Domenico Germano Moro e Cinzia D’Amico l’autorità giudiziaria ha deciso per una condanna a 22 anni a testa. 

Il delitto avvene in via Massimo D’Azeglio. Proprio lì le forze dell’ordine trovarono vistose tracce di sangue che facevano capire come si fosse consumata una tragedia. I colpi alla vittima furono sferrati con delle armi da taglio, che provocarono appunto a Maldarella ferite molto gravi tanto da fargli perdere conoscenza. 

I tre sono interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale per la durata della pena. Le parti civili dovranno anche essere risarcite, danno che sarà però quantificato in separata sede, come avviene sempre in questi casi. In aula oggi c’era anche un super teste, scortato in Tribunale dalle forze dell’ordine con accompagnamento coatto.

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