Brindisi, presunte infitrazioni mafiose: sciolto il comune di Ostuni

La decisione è arrivata ieri sera 23 dicembre da parte del ministro degli Interi, Luciana Lamorgese, durante il Consiglio dei Ministri. All'attenzione degli inquirenti c'è stato l'affidamento di un parcheggio sulla costa in località Santa Lucia.

Brindisi, presunte infitrazioni mafiose: sciolto il comune di Ostuni

Ad Ostuni, nota cittadina turistica in provincia di Brindisi, divenuta famosa in tutto il mondo con l’appellativo di “Città Bianca”, c’è incredulità e sconcerto. Non è certamente una bella Vigilia di Natale nella città pugliese, che ieri sera si è visto sciogliere il comune per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata. La decisione è stata presa dal ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, durante il Consiglio dei Ministri del 23 dicembre

Nel febbraio del 2021 una commissione d’inchiesta nominata dal Prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni, aveva avviato una indagine al fine di verificare alcune situazione ritenute “sospette”. In particolare gli investigatori hanno puntato i fari sull’affidamento dei parcheggi comunali situati in zona Santa Lucia, sul litorale adriatico, i quali erano gestiti da una società che aveva sede in provincia di Lecce, precisamente a Campi Salentina

L’inchiesta e lo scioglimento

L’azienda a cui erano stati affidati i parcheggi aveva un amministratore unico, mentre, come spiegano i colleghi di Brindisi Report, il capitale sociale era diviso in due quote nominali intestate a un 56enne residente a Campi Salentina ma nato a Taranto e ad un’altra persona. Da quanto emerso pare che l’amministratore unico abbia avuto contatti con un personaggio di alto livello nella criminalità organizzata locale, precisamente la Sacra Corona Unita

L’altra persona che condivideva le quote con il 56enne è stata anche oggetto di indagini da parte degli inquirenti, che hanno fatto emergere pendenze e conoscenze con espoenenti della criminalità organizzata locale. “Il valore assegnato al bando di gara per il servizio di gestione dei parcheggi è di soli 500 euro, soglia che, secondo la normativa vigente, non obbliga la stazione appaltante a richiedere la certificazione antimafia” – così si legge nell’interdittiva antimafia emanata dagli inquirenti al comune di Ostuni. 

Adesso la gestione dell’amministrazione comunale sarà affidata per i prossimi 18 mesi ad un commissario nominato dalla Prefettura. Nelle prossime ore si potranno conoscere sicuramente ulteriori dettagli su quanto avvenuto al comune di Ostuni. In città c’è profonda amarezza. “Lo scioglimento di un Comune suscita sempre il rammarico di tutti perché a pagarne il prezzo sono le incolpevoli comunità e ciò che sta accadendo ad Ostuni non fa eccezione. Ci auguriamo che siano cristallizzate e chiarite le responsabilità”– questo il commento di Mauro D’Attis, parlamentare e commissario regionale di Forza Italia. 

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