Sta continuando a far parlare di sè l’inchiesta della Procura di Potenza sui presunti episodi corruttivi accaduti all’interno del Tribunale di Brindisi. L’indagine era partita negli scorsi mesi proprio dal capoluogo di provincia pugliese, poi, visto che all’interno dell’indagine erano coinvolti giudici e professionisti in servizio presso il tribunale brindisino, il tutto è passato per competenza alla Procura potentina.
Nel registro degli indagati è finita anche l’ingengnere brindisino Annalisa Formosi, già presidente dell‘Ordine degli ingegneri della provincia di Brindisi. La donna in seguito all’indagine è stata anche sospesa dall’ente che presiedeva. Nella mattinata di ieri 4 febbraio la donna ha risposto per due ore dinanzi al gip del Tribunale di Potenza, portando con sè tutta la documentazione utile a contestare le accuse mosse nei suoi confronti.
Nella stessa circostanza gli avvocati Francesco Paolo Sisto e Angela Pignatari, legali difensori della Formosi, hanno chiesto ed ottenuto la revoca degli arresti domiciliari a cui era stata sottoposta la donna. Formosi è quindi tornata in libertà, ma l’indagine che l’ha vista coinvolta ha comunque avuto strascichi pesanti nella sua vita personale. Infatti sempre ieri 4 febbraio i consiglieri del Cinque Stelle e la deputata Anna Macina, hanno fatto sapere che la Formosi è stata rimossa dall’incarico di membro del Comitato per la zona economica speciale Zes Molise-Puglia.
La presunta corruzione in Tribunale
L’inchiesta della Procura di Potenza ha fatto emergere, quindi, alcuni episodi corruttivi all’interno del Tribunale di Brindisi. La personalità centrale di tutto il sodalizio, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il giudice Gianmarco Galiano. Costui è stato arrestato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari e dovrà rispondere di estorsione ai danni di alcune famiglie, le quali avrebbero chiesto risarcimenti alle assicurazioni per errori medici sui figli o per la morte di figli in incidenti stradali, almeno così riferisce la testata giornalistica Fanpage. “Pagatemi o perderete vostro figlio” – così avrebbe detto Galiano ai genitori di un bambino reso disabile da alcuni errori medici.
Per quanto riguarda il ruolo svolto dalla Formosi, il gip ha sottolineato che l’indagata non ha avuto alcun ruolo nelle dinamiche illecite che si sono sviluppate all’interno del tribunale brindisino. Secondo la Procura, comunque, a suo carico vi sarebbero gravi indizi di colpevolezza per cinque episodi di riciclaggio che gli vengono contestati. Nell’inchiesta è finito anche l’ex marito della Formosi, il commercialista Oreste Pepe Milizia, considerato il “braccio destro” del giudice Galiano.
La vicenda ha coinvolto anche un noto imprenditore della provincia di Brindisi. Sul caso ci sono ancora in corso le relative indagini, e gli inquirenti stanno procedendo ad ascoltare tutte le persone fermate o indagate nell’inchiesta in questione. Un’inchiesta che ha scosso il mondo della giustizia brindisina e di cui hanno parlato le maggiori testate giornalistiche locali e nazionali.