Tiene la sua maglietta in mano e la indossa. Non c’è pace per Chiara Lobello, la ragazza che domenica primo maggio viaggiava sullo scooter Beverley 125 assieme a quello che era il suo ragazzo, Gianni Sabella, calciatore della ASD Leone Soccer Tuturano. Gianni purtroppo non ce l’ha fatta, è deceduto a causa dei gravi traumi e delle ferite riportate. Doveva essere una bella giornata di festa, anche perchè proprio in questi giorni Sabella si stava riprendendo dalla paura di un mese fa, quando il 4 aprile svenne presso il campo sportivo comunale di Tuturano durante una partita di Terza Categoria.
Ricordiamo ancora le parole che Gianni rilasciò a questa testata, quando spiegò che non si era trattato di un doppio-arresto cardiaco, come riferirono i giornali locali, ma appunto di un malore causato da un violento contatto accidentale in campo con un avversario. In quell’occasione Sabella venne colpito all’altezza della tempia durante la partita contro il San Pancrazio Salentino, ma poi si era ripreso e stava bene. Domenica scorsa però qualcosa è andato storto, e Gianni è morto sotto gli occhi della fidanzata, ancora scossa, sconvolta da quanto accaduto. Ma lei ha voluto comunque spiegare alla stampa locale come sono andati i fatti.
La tragedia
Gianni e Chiara avevano deciso di fare una passeggiata al mare. Lui non aveva seguito la sua squadra a Villa Castelli, per l’ultima di campionato, anche perchè dopo quell’episodio stava decidendo ancora cosa fare e per ora aveva deciso di appendere le scarpette al chiodo. E così con la sua Chiara, con la quale stava insieme da un annetto, si è fatto prestare lo scooter da un amico per fare con lei una passeggiata al mare.
Era andato tutto bene, la coppia, come ha spiegato la stessa Chiara alla stampa locale, aveva preso un gelato in una località marittima del posto e non distante dalla loro Tuturano, poi sulla strada del ritorno l’impatto devastante con la due ruote e un palo della segnaletica stradale. Gianni è volato via dalla moto, lei è caduta causandosi comunque qualche escoriazione che non ha messo in pericolo la sua vita. All’arrivo dei soccorsi Gianni era già senza battito. Sono commoventi le parole di Chiara Lobello, che ha voluto incontrare i colleghi de “Il 7 magazine” nella sua abitazione.
“Quel giorno ero tornata da lavoro, abbiamo pranzato a casa sua con i suoi genitori ed i nonni. Poi nel pomeriggio abbiamo preso la moto per fare un giro. C’era il sole. Prima abbiamo imboccato la strada per Brindisi ma arrivati verso il quartiere La Rosa Gianni ha rallentato e mi chiesto se volevo andare a mare verso Casalabate. Così siamo andati lì. Eravamo felici, abbiamo preso un gelato, ci siamo fatti qualche selfie, lui ha fumato una sigaretta e poi siamo risaliti in moto per tornare a casa, abbracciati” – questo il racconto di Chiara, che alle spalle ha anche un passato burrascoso.
Un fratello di Chiara morì infatti 15 anni fa investito da un treno all’altezza del passaggio a livello della stazione di Tuturano, mentre lo scorso anno, d’estate, aveva perso il padre in un altro, terribile fatto di cronaca che sconvolse il paesino intero: il papà di Chiara infatti morì annegato all’altezza della località Saline, non molto lontano da Cerano, località in cui è avvenuto l’incidente in cui ha perso il suo Gianni. “Avevamo un grande progetto insieme: quello di avere un figlio” – così ha raccontato Chiara ai giornalisti. La giovane viene anche da una separazione e ha già due figli, ma Gianni in tutto questo l’ha sempre aiutata e confortata. A salutarlo, nel giorno delle sue esequie, il 3 maggio scorso, c’era tutto il paese, ancora incredulo per quello che è accaduto.