Ha provocato sdegno in tutta Italia la tragedia avvenuta a Tuturano, in provincia di Brindisi, dove giovedì scorso il 27enne Camara Fantamandi, un migrante originario del Mali, è morto stroncato da un malore dopo aver lavorato per ore sotto il sole cocente. La temperatura, quel giorno, aveva superato anche i 40 gradi. Tra le campagne, ma anche in città, l’aria era irrespirabile. Camara era atteso dal fratello a Tuturano, dove era ospitato. Nella frazione brindisina, però, non è mai arrivato. Ha avvisato i suoi compagni di lavoro che aveva giramenti di testa, poi si è messo in sella alla sua bicletta cercando di raggiungere Tuturano, distante diversi chilometri.
Ma dopo pochi minuti ha lasciato la due ruote, è sceso e si è accasciato sull’asfalto bollente. Immediatamente alcune persone hanno lanciato l’allarme, ma a nulla sono valsi i tentativi dei sanitari del 118 di salvargli la vita. Al loro arrivo Fantamadi era già morto. Adesso il caso è stato preso in mano dalla Procura della Repubblica di Brindisi, che vuole assolutamente vederci chiaro. Le indagini della magistratura, che acquisirà una relazione della Polizia Locale, mireranno a chiarire quale tipo di lavoro stesse svolgendo il giovane migrante, e se il malore sia da assocciare direttamente all’attività lavorativa.
Possibile sequestro della salma
Adesso la salma dello sfortunato migrante è stata portata presso l’obitorio dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi. Visti i relativi sviluppi della vicenda, anche giudiziari, non è escluso che i magistrati possano procedere al sequestro della salma, in modo da stabilire le cause della morte del 27enne tramite un esame autoptico. Intanto una giovane ragazza di Brindisi, ma residente a Londra, ha lanciato una colletta tramite la piattaforma Gofundme.com.
Ci vogliono infatti ben 4.000 euro per poter rimpatriare la salma del migrante. “L’ho fatto con piacere, so cosa vuol dire stare in un paese che non è il tuo” – così ha spiegato a Brindisi Report la giovane che ha lanciato la raccolta fondi. Intanto anche il mondo della politica si dice sdegnato per quanto avvenuto. Fantamandi era arrivato nel brindisino tre giorni prima del dramma da Eboli.
“Vorrei cogliere questo momento per ribadire a tutti noi che troppo spesso nel dibattito pubblico-politico, Camara, come tanti altri suoi connazionali, sono additati come portatori di problemi per il Paese, per i cittadini. Spesso strumentalizzati da politicanti miopi, faziosi e di parte, che scaricano su queste persone le contraddizioni più feroci di una società complessa. Individuando capri espiatori funzionali al non esercizio della riflessione. E invece queste persone, oltre ad arricchirci dal punto di vista civile ed umano, svolgono anche lavori utili per tutti noi” – così commenta l’accaduto Teresa Bellanova, anche lei originaria della provincia di Brindisi e viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Intanto il fratello di Camara è aiutato dal capo della comunità africana di Brindisi, Drissa Kone, che sta disbrigando le pratiche per il rimpatrio della salma. Il fratello vorrebbe far rientrare nel suo Paese al più presto possibile la salma di Fantamandi, ma si devono attendere le decisioni della magistratura. Il dramma ha sconvolto l’Italia intera e provocato incredulità e sgomento nella piccola Tuturano.