Brindisi, lettere di licenziamento per 81 lavoratori della Dcm

Svolta negativa nella vicenda della Dcm del capoluogo di provincia pugliese, dove 81 persone stanno per perdere il posto di lavoro. L'azienda ha fatto partire le lettere di licenziamento, il 90% del personale ha intrapreso azioni legali contro l'azienda.

Brindisi, lettere di licenziamento per 81 lavoratori della Dcm

A Brindisi c’è molta preoccupazione per quanto riguarda la vicenda della Dcm, in quanto il liquidatore dell’azienda aerospaziale (ex Gse) ha comunicato ai sindacati di categoria di aver fatto partire le lettere di licenziamento nei confronti di 81 lavoratori, tra impiegati e operai. Secondo quanto riferisce la testata giornalistica Brindisi Report, la comunicazione segue di pochi giorni l’interruzione del dialogo con le parti sociali e le stesse istituzioni avvenuta il 28 settembre scorso. 

In questo periodo circa il 90% dei lavoratori dell’azienda ha intrapreso azioni legali contro la ditta, basate “sul presupposto di illegittimità dell’operazione di salvataggio dell’ex Gse sin dal 2018”. Il liquidatore ha informato che l’azienda avrebbe ormai poche risorse economiche, le quali sarebbero state assorbite integralemte dal contezioso legale. I sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm, Fismic, Cobas, Ugl hanno chiesto urgentemente al Prefetto di Brindisi un incontro, in quanto sono preoccupati per la condizione personale di questi lavoratori e delle loro famiglie. 

Sindacati: “Lavoro condizione di libertà”

“La situazione delle circa 80 famiglie coinvolte è drammatica, i lavoratori hanno tutto il diritto di percepire un minimo sostegno economico nei tempi congrui e di poter rivendicare il lavoro in quanto condizione essenziale di libertà, dignità e autonomia” – così affermano i sindacati, che chiedono quindi garanzie per le persone coinvolte dai licenziamenti. 

Il segretario di Fiom Cgil, Angelo Leo, ha affermato con una nota stampa che non è stato concesso neanche il tempo utile per rispondere alla richiesta di rinuncia dell’azione legale, la quale sarebbe stata formalizzata nel corso di un incontro svolto presso il Comune di Brindisi lo scorso 18 ottobre. 

“Questa di Brindisi è una brutta storia, simile purtroppo a tante altre che si stanno consumando a danno dei lavoratori nel nostro paese. Nonostante gli annunci della ripresa e del tutto va bene, madama la Marchesa” – così afferma Leo nella nota stampa, il quale aggiunge che “i lavoratori, il sindacato, non vanno lasciati soli. La politica e le istituzioni battano un colpo. I licenziati della Dcm appartengono non solo al nostro territorio, essi appartengono all’intero paese nell’epoca delle multinazionali che aprono e chiudono senza freni, come e quando vogliono”

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