Brindisi: gestiva una associazione di recupero per tossicodipendenti. Arrestato per droga

Oria, un uomo è stato arrestato per detenzione di droga nella propria abitazione: allo stesso tempo gestiva anche una associazione di recupero per tossicodipendenti.

Brindisi: gestiva una associazione di recupero per tossicodipendenti. Arrestato per droga

Il fatto è accaduto ad Oria, in provincia di Brindisi, in Puglia; al giorno d’oggi sono sempre di più i ragazzi che hanno bisogno di aiuto per uscire dal tunnel della droga, e sempre di più, allo stesso tempo, sono le associazioni di recupero che cercano in tutti i modi di aiutare tutte quelle persone che, a seguito di problemi, cadono nel mondo della dipendenza.

Una bestia difficile da combattere, ma con l’aiuto giusto, da parte delle associazioni, vi è la possibilità di recupero. Leggermente più difficile diventa là dove, chi dovrebbe dare l’esempio di rettitudine e saggezza, diventa esso stesso un complice della droga. Pare che infatti, secondo le cronache quotidiane, in questi giorni sia stato arrestato un uomo per detenzione di droga in casa.

Ciò che è parso strano, ai limiti del comico, è il fatto che, il suddetto uomo, Antonio Mele, di anni 56, originario del luogo, aveva messo su una organizzazione di recupero tossicodipendenti, con un nome che prometteva anche bene “Speranza della Vita” ma, allo stesso tempo, aveva anche un giro di spaccio con tanto di detenzione di sostanze stupefacenti.

A seguito della perquisizione della sua abitazione infatti, le forze dell’ordine hanno rinvenuto 727 grammi di marijuana, nella sua camera da letto, che molto probabilmente gli avrebbe fruttato un bel po’ di soldi. Su disposizione dell’autorità giudiziarie e dopo le formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione.

Con ogni probabilità, il suo giro di droga avveniva nell’associazione stessa, creando quindi un ottimo escamotage per semplificare le fasi di vendita al dettaglio, continuando ovviamente a rovinare tutte quelle persone che avrebbero voluto ricevere davvero un aiuto sostanziale da quella finta comunità di recupero. Poco ancora si conosce sulla fedina penale dell’uomo, se avesse o meno dei precedenti penali, ma nei futuri processi saranno di certo aspetti che verranno messi in evidenza.

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