Una terribile tragedia si è verificata nelle scorse ore nel carcere di via Appia a Brindisi, dove un detenuto marocchino, secondo quanto riferisce la stampa locale, è stato trovato morto. Da quanto si apprende si tratterebbe di un suicidio. La scoperta è stata fatta dagli agenti della Polizia Penitenziaria in servizio nella struttura carceraria. Si tratta del quarto caso di suicidio che avviene nel corso del 2022 in una struttura carceraria italiana.
Quello dei gesti estremi in carcere è un fenomeno che sta preoccupando molto la Penitenziaria e le autorità. Soltanto nel 2021 si sono registrati 54 casi di morti per suicidio nelle carceri, è andata peggio addirittura nel 2020 quando furono 62. L’anno attualmente in corso non è cominciato sicuramente con i migliori auspici. La Uilpa polizia penitenziaria ha inviato una nota stampa dopo aver appreso quanto avvenuto a Brindisi, in cui denuncia “trascuratezza e pressapochismo” da parte del Governo.
Situazione da affrontare
Negli scorsi giorni un altro detenuto è invece morto a seguito di un’aggressione all’interno di un altro penitenziario italiano. Gennaro De Fazio, segretario di Uilpa, nella nota stampa ha fatto presente che dall’inizio dell’anno sono evase dalle careceri italiani tre persone. “Ci sarebbe da chiedersi se dal Governo non abbiano per caso pensato di risolvere così il sovraffollamento e l’emergenza penitenziaria” – questo il pesante j’accuse di De Fazio nei confronti delle autorità statali.
“Il sistema è allo sbando e la politica ha la responsabilità morale di ogni vittima. La ministra assicura attenzione e priorità, noi continuiamo a vedere solo trascuratezza e pressapochismo” – così completa la nota la Uilpa. Il segretario De Fazio rivolge le sue parole quindi alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia.
“Così non può andare avanti chiediamo alla ministra Cartabia di intervenire seriamente, verificare che cosa stia succedendo e porre in essere un serio piano sicurezza, garantendo mezzi e personale per un controllo efficace” – questo è stato il commento di Cosimo Maria Ferri, componente della Commissione Giustizia della Camera (IV).