Nel corso di questi anni è diventato un simbolo dello spreco di denaro pubblico in tutta Italia, ma adesso il centro di dinamicizzazione giovanile di Tuturano, frazione del comune di Brindisi, si avvia ad una nuova vita. Attualmente la struttura, così come si può vedere dalle immagini diffuse in questi mesi da media, versa in uno stato di totale degrado e abbandono. Gli unici ad aver usufruito (per così dire) della struttura sono stati una famiglia di piccioni e i vandali, che hanno distrutto porte, vetrate e addirittura i muri.
Ultimamente qualche vandalo ha “voluto” aggiungere anche delle frasi a dir poco irripetibili sulla facciata dell’edificio. Ma tutto questo sta per cambiare, in quanto la struttura si avvia a nuova vita. Nella giornata del 12 aprile scorso presso Palazzo Guerrieri a Brindisi si è tenuto un incontro che ha visto il coinvolgimento dei cittadini. Nel corso della seduta l’edificio è stato al centro dell’attenzione e insieme agli abitanti si è deciso che cosa farne.
Storia travagliata
Il centro ha una storia abbastanza travagliata, in quanto dopo la sua costruzione (che rientrava nell’ambito di un progetto di rigenerazione urbana), negli scorsi anni era stato fatto un bando in cui vennero presentate tre proposte per il suo utilizzo, le quali però andarono inspiegabilmente deserte, in quanto le proposte risultarono inamissibili. Alcune testate giornalistiche, come Blasting News, hanno anche tentato di saperne di più tramite una apposita inchiesta giornalistica.
Il centro di dinamicizzazione sarebbe dovuto essere il fiore all’occhiello di Tuturano, ma è diventato appunto un simbolo di degrago e abbandono. Basti pensare che per costruire la struttura si sono spesi quasi due milioni di euro. Adesso lo spazio in questione diventerà Casa di Quartiere, un posto in cui i cittadini potranno usufruire di svariati servizi offerti dalle associazioni locali e non solo, e dove si potrà praticare sport all’aria aperta, visto che all’esterno c’è un campo polivalente di calcetto e basket.
Nel corso dell’incontro tenutosi a Palazzo Guerrieri si sono individuati alcuni punti di forza per il progetto, tra i quali la storia stessa della frazione brindisina e il senso di appartenenza della popolazione, oltre all’ospitalità degli abitanti e alla natura che circonda l’abitato. I cittadini hanno proposto la realizzazione di uno spazio di ascolto per i giovani e dove poter realizzare laboratori di manualità all’interno dell’edificio.