VITTORIA –Un uomo è stato ucciso mentre passeggiava con alcuni amici tra una folla di gente: la vicenda è accaduta domenica pomeriggio nella centralissima via Roma di Vittoria, comune di Ragusa. A commettere il delitto sono stati due killer che a bordo di una moto hanno freddato l’uomo sparando sei o sette colpi di pistola calibro 7,65. La vittima di questo terribile agguato è Michele Brandimarte, 53 anni, e lui e la sua famiglia hanno avuto rapporti di affari con la ‘ndrangheta Piromalli-Molè di Gioia Tauro.
Uno degli assassini si è costituito la notte stessa al commissariato di Gioia Tauro: l’uomo è di origini calabresi e ha anche consegnato l’arma del delitto. La decisione dell’uomo di consegnarsi è sembrata strana, ma l’uomo ha dichiarato che si sentiva in pericolo e adesso verrà interrogato dalla Dda di Reggio Calabria.
La vittima era un pregiudicato con precedenti per 416-bis, associazione a delinquere di stampo mafioso ma anche per traffico di droga e altri reati gravi.Le indagini dei carabinieri proseguono per accertare il movente del delitto ma non è escluso che l’omicidio sia stato commesso per conti economici tra clan calabresi e siciliani.
L’omicido è avvenuto attorno alle 18.30, ora in cui i due sicari hanno avvicinato la vittima, e mentre uno stava sulla moto, l’altro è sceso e ha sparato a Bradamante colpendolo alla testa e alla schiena. I due sicari sono poi scappati a bordo della moto mentre sul posto la gente urlava spaventata da quanto era accaduto. Alcuni passanti hanno così chiamato i soccorsi e la polizia che immediatamente hanno raggiunto il luogo del delitto.
La famiglia della vittima in passato ha combattuto una lotta con i Priolo, altra famiglia mafiosa, e la faida ha provocato cinque morti e lasciato gravemente ferito Giuseppe Brandimarte, fratello di Michele.Le due famiglie hanno lottato l’una contro l’altra provocando morti e seminando terrore per il controllo degli affari. L’anno scorso, nell’ambito dell’operazione “Puerto liberado” sono stati arrestati due fratelli di Brandimarte, Antonio e Alfonso. Durante le indagini condotte dalla Guardia di finanza con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria è stata scoperta l’esistenza di un’organizzazione che importava cocaina dal Sudamerica passando per Gioia Tauro, attraverso il porto della città.