Un nuovo attentato ha scosso Foggia alle prime luci del giorno. Il danneggiamento è avvenuto ai danni di un centro per anziani di proprietà del gruppo “Sanità più”, di cui uno dei dirigenti -responsabile delle risorse umane – aveva già subito un attentato dinamitardo il 3 gennaio scorso ed è testimone in un’inchiesta della Dda contro la mafia foggiana.
Mentre all’interno del centro c’era solo la signora che si occupa delle pulizie, qualcuno ha piazzato l’ordigno rudimentale facendolo esplodere e provocando danni esterni alla struttura, all’insegna luminosa, e il danneggiamento di alcune auto in sosta.
Fortunatamente illesa, la lavoratrice all’interno del centro è stata prontamente soccorsa dal personale del 118 e portata al pronto soccorso perché in forte in stato di choc.
Sul luogo è presto arrivata la polizia che sta avviando tutte le indagini del caso benché, come anticipato, le motivazioni sembrino già piuttosto chiare. Vanno identificati i responsabili materiali. Va detto altresì che l’attentato arriva a poche ore dall’atteso incontro nella città pugliese del commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.
Nemmeno 10 giorni fa inoltre, proprio a Foggia, erano scese in piazza – per disinnescare la miccia della paura e della rassegnazione – 300 associazioni, in un corteo con circa 8 mila persone, per la manifestazione Foggia Libera capeggiata da don Luigi Ciotti.
Anche dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, era giunto il totale appoggio: “Il mio pieno sostegno alla manifestazione contro la mafia che si svolge oggi a Foggia. La lotta alle mafie non deve avere bandiere né colori politici. È una lotta che deve vederci tutti uniti nella stessa direzione e a difesa della libertà, legalità e giustizia“.
Questi atti intimidatori certamente spaventano, ma bisogna essere più forti e continuare a lottare contro questi soprusi oramai inaccettabili.