Le strade del centro di Bologna sono state teatro di tensioni durante la protesta organizzata contro la partita di Eurolega tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv. Il corteo, partito da piazza Maggiore sotto lo slogan “Blocchiamo Tutto”, ha visto la partecipazione di alcune migliaia di persone, tra cui manifestanti Pro Gaza e attivisti internazionali come Patrick Zaki.
L’obiettivo dichiarato era contestare lo svolgimento della partita al Paladozza, ritenuta simbolicamente problematica per motivi politici. Durante la marcia, all’angolo tra via Lame e via Marconi, la situazione è diventata tesa. Alcuni manifestanti hanno compiuto azioni provocatorie nei confronti delle forze dell’ordine, che hanno risposto utilizzando idranti per disperdere la folla e ristabilire l’ordine. Sul posto erano schierati circa 500 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa, supportati da mezzi blindati e con idranti pronti all’uso.
La gestione dell’evento ha richiesto un impegno coordinato per limitare i rischi per cittadini, manifestanti e operatori di polizia. I partecipanti al corteo hanno esibito vessilli e bandiere palestinesi, sottolineando la connotazione politica della protesta. Tra di loro erano presenti anche volontari di Amnesty International, presenti per monitorare la situazione e garantire la tutela dei diritti dei manifestanti.
La protesta, nonostante fosse pacifica nella maggior parte dei casi, è stata caratterizzata da momenti di tensione che hanno richiesto l’intervento delle autorità. Le autorità locali e le forze dell’ordine hanno ribadito l’importanza di rispettare le norme di sicurezza durante eventi pubblici, evidenziando come comportamenti provocatori possano compromettere il diritto di manifestare pacificamente. L’episodio mette in luce le difficoltà nell’organizzazione di manifestazioni politiche in contesti urbani densamente popolati, soprattutto quando queste si sovrappongono a eventi sportivi di grande richiamo.
La città di Bologna ha vissuto quindi una giornata di grande tensione, con il centro storico interessato da chiusure temporanee e deviazioni del traffico per garantire la sicurezza. L’episodio solleva interrogativi sulla gestione dei cortei e sulla capacità delle autorità di prevenire escalation in contesti sensibili, un tema che torna ciclicamente nei dibattiti sul diritto di protesta e sulla sicurezza urbana.