Il 2 giugno nelle prime ore dell’alba un ragazzo ha aggredito una studentessa napoletana di 24 anni trascinandola nel parco e violentandola. La polizia ha arrestato il sospettato che è un 31enne italiano, ma di origini brasiliane. Il ragazzo da piccolo fu adottato da una famiglia bolognese. Il 31enne è già noto alle forze dell’ordine per reati che hanno che fare con la droga e lesioni. Nel 2016 l’uomo era già stato denunciato per violenza sessuale dalla sua ex fidanzata.
L’aggressione è avvenuta quando la ragazza stava tornando a casa dopo aver trascorso una serata con i suoi amici. La giovane ha raccontato alla polizia di essersi resa conto di essere seguita, e di aver quindi telefonato ad un suo amico studente saudita residente a Bologna per avvertirlo. Nonostante il tentativo di chiedere aiuto, la ragazza non è riuscita ad evitare l’aggressione da parte di quel uomo incrociato poco prima.
Dal racconto della ragazza si evince che il trentunenne l’ha costretta con la forza a seguirlo all’interno di un parco nei pressi del “Dopolavoro Ferroviario”. Proprio in quel parco è avvenuto lo stupro: la ragazza inizialmente aveva descritto il ragazzo come un nordafricano ma, grazie alle testimonianze ottenute dagli inquirenti e delle indagini effettuate, si è potuto capire che il soggetto era di origini brasiliane.
La conclusione delle indagini e l’arresto
Al termine delle indagini, è stato arrestato un 31enne di nome Venturi: l’uomo è stato rintracciato nella propria abitazione, dove convive con l’attuale ragazza in zona Navile. Proprio nella zona di residenza dell’uomo, la polizia ha ritrovato gli abiti e lo zaino che indossava l’assalitore nel momento dell’aggressione.
Gli abiti lo zaino e ritrovati coincidono esattamente con la descrizione accurata della vittima che è stata indispensabile per poter rintracciare ed arrestare l’uomo. Durante le indagini la polizia, avvalendosi della descrizione dettagliata dell’uomo, è riuscita a rintracciarlo utilizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza ed anche grazie alla testimonianza ricevuta dal gestore e del dipendente di una pizzeria che si trova all’interno del parco dove si è consumata l’aggressione.
L’aggressore era inoltre conosciuto dal cameriere poiché spesso gli si era presentato per chiedergli qualche spicciolo o una birra. La polizia ha ringraziato i testimoni perché non si sono fatti scrupoli nel dire ciò che sapevano dimostrando – aspetto non dato per scontato – coraggio e senso civico.