Bologna: negato l’esame di maturità ad una 19enne con la sindrome di Down

Nina Rosa Sorrentino, 19enne affetta dalla sindrome di Down, voleva sostenere l'esame di maturità, con l'approvazione della neuropsichiatra. Il liceo le ha invece negato questa possibilità, obbligandola a ritirarsi per non dover ricominciare il liceo da capo.

Bologna: negato l’esame di maturità ad una 19enne con la sindrome di Down

È polemica a Bologna, dopo che è emerso che un liceo ha negato l’accesso all’esame di maturità ad una ragazza affetta da sindrome di Down. La giovane, che ha 19 anni, avrebbe voluto mettersi alla prova sostenendo l’esame di Stato nel liceo da lei frequentato, una scuola ad indirizzo Scienze Umane di Bologna.

La protagonista della vicenda si chiama Nina Rosa Sorrentino, che frequentava la quinta superiore ed in seguito al rifiuto della scuola si è ritirata dal liceo a soli tre mesi dalla prova di maturità. Se infatti non si fosse ritirata entro il 15 marzo, a fine anno avrebbe ricevuto solo l’attestato di competenze, e per poter affrontare la maturità dal prossimo anno avrebbe dovuto ricominciare dalla prima superiore.

All’inizio del triennio finale, la famiglia della ragazza, con il parere favorevole della neuropsichiatra, aveva chiesto alla scuola di modificare il Piano educativo individualizzato di Nina, passando da un programma per gli alunni certificati che le avrebbe fatto ottenere solo un attestato di competenze, a ad uno personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che avrebbe previsto per lei l’ammissione al vero e proprio esame di maturità.

I genitori spiegano che dopo i primi due anni, nei quali il percorso della loro figlia non andava come auspicavano, “abbiamo chiesto alla scuola di poter mettere in campo una progettualità didattica che portasse a lungo termine nostra figlia al raggiungimento di quegli obiettivi minimi necessari per poter essere ammessa in quinta all’esame di maturità”.

Al loro fianco il Ceps (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21) di Bologna, l’associazione CoorDown ed i docenti Scienze della Formazione dell’Alma Mater. Il Liceo Albert Bruce Sabin di via Matteotti ad inizio marzo ha invece negato questa richiesta, come riportato per primo da Il Corriere di Bologna, perché riteneva che l’obiettivo fosse troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione nella ragazza“.

Il perché è quello che ci tormenta, dicono i genitori. “Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci“. Dopo che è emersa la vicenda, molti licei della zona si sono offerti di incontrare la famiglia, che a settembre cercherà un’altra scuola che possa sostenere la figlia in una programmazione personalizzata verso la maturità

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