Bologna, insulti razzisti ai bambini dell’asilo: maestra agli arresti

Per tre anni una maestra dell'asilo ha violentato fisicamente e verbalmente i bambini stranieri presenti nella struttura. Ora la donna è agli arresti domiciliari.

Bologna, insulti razzisti ai bambini dell’asilo: maestra agli arresti

Dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Algeria… Venite qui a fare… delle idiozie!“, queste sono solo alcune delle parole intercettate che ha proferito la maestra di 55 anni presso un asilo di Imola, in provincia di Bologna. Per anni una maestra del posto avrebbe violentato fisicamente e verbalmente i bambini stranieri presenti nella struttura, ed ora è stata messa agli arresti domiciliari.

La maestra era già stata segnalata al dirigente della struttura nel 2016, un anno dopo dall’inizio delle vessazioni della 55enne a danno dei piccoli alunni, ma inizialmente la “denuncia” fatta dai genitori alle autorità scolastiche è stata archiviata per mancanza di prove effettive che lasciassero intendere la presenza di vere e proprie violenze da parte della donna. A luglio di quest’anno, la denuncia è arrivata ai carabinieri che hanno così installato delle telecamere che hanno rivelato quanto accadeva realmente presso la struttura.

Maestra 55enne agli arresti

Alcuni genitori dei bambini che hanno frequentato l’asilo di Imola, nel luglio scorso si sono rivolti alle autorità competenti per denunciare le violenze della maestra 55enne. I carabinieri hanno installato delle telecamere all’interno della struttura, e ciò che sono riusciti a registrate sono state delle violenze fisiche da parte della maestra verso i bambini stranieri che comprendevano strattoni e schiaffi, ed insulti quali stupido, idiota, scemo, e molti altri, associati a vere e proprie violenze verbali razziste.

Le frasi registrate hanno così permesso alle autorità di arrestare la 55enne, accusata di lesioni personali aggravate e maltrattamenti su minori aggravati dall’odio razziale e dal fatto di essere stati commessi in un istituto di formazione. La donna si trova ora agli arresti domiciliari.

Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Bologna, Giovanni Schiavone, afferma la sua completa disponibilità in caso la scuola venisse chiamata in causa. A parlare dell’accaduto anche l’assessore alla scuola, Claudio Resta, del comune in questione, che si dice vicino alle famiglie vittime degli atti violenti della 55enne.

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