Bologna, capriolo piomba su un’auto: muore una donna

Non ce l'ha fatta Enrica Franchini, la 48enne di Sassuolo che negli scorsi giorni è stata colpita da un capriolo mentre si trovava a bordo della sua station wagon sull'autostrada A1. Con lei c'era anche la sorella, che è rimasta sotto shock.

Bologna, capriolo piomba su un’auto: muore una donna

Per Enrica Franchini, 48enne di Sassuolo, in provincia di Modena, non vi è stato nulla da fare. La donna è deceduta dopo che la sua auto, un’Audi station wagon, è stata colpita da un capriolo che correva in mezzo all’autostrada A1. Con lei viaggiava anche la sorella, rimasta sotto shock per quanto accaduto. Le due stavano viaggiando in direzione di Milano Marittima per andare a completare l’acquisto di una casa, quando il grosso animale selvatico gli è piombato addosso.

Sul luogo del fatto di cronaca sono intervenuti immediatamente i soccorsi, ma le condizioni di Enrica apparivano già gravissime. La sorella invece è rimasta praticamente quasi illesa, in quanto l’animale l’avrebbe colpita solo di striscio con la tesa: la donna ha comunque un grosso livido al braccio. L’incidente è avvenuto all’altezza di Zola Predosa (Bologna). Quando l’animale è finito sull’auto, Enrica ha perso il controllo della vettura, che si è schiantata poco dopo.

I suoi organi saranno donati

Enrica era iscritta all’Aido, per questo i familiari hanno deciso di donare i suoi organi, che adesso salveranno altre vite umane. La donna ha lottato per due giorni in ospedale e i medici hanno fatto davvero di tutto per poterle salvare la vita. Come già detto le sue condizioni erano abbastanza serie.

Lo schianto contro l’animale ha praticamente distrutto la vettura. Il sinistro è avvenuto intorno alle ore 8:30 del mattino del 17 maggio scorso: Enrica è spirata due giorni dopo all’ospedale Maggiore di Bologna. La sorella ha raccontato quei terribili momenti: “Sembrava piovuto dal cielo, come la bomba di un aereo. Ha preso in pieno Enrica (il capriolo ndr), mentre io sono stata colpita dalla testa dell’animale. Infatti ho solo un livido sul braccio” – questo il racconto della donna.

Ai giornalisti, la sorella della vittima ha raccontato quei drammatici istanti in lacrime. “Mi chiedo, ci chiediamo. Com’è possibile che nel nostro Paese, su un’autostrada, non ci siano reti di protezione a tutela delle persone e degli animali?” – queste sono le parole con cui la donna ha chiuso la sua intervista.

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