Bologna 15enne si suicida lanciandosi dal 7° piano. L’amico: "Maledetti bulli: ora sarete contenti"

A Bologna, un giovane 15enne si è lanciato dal 7° piano della sua casa. La procura ha aperto un fascicolo con ipotesi di "bullismo", dopo il messaggio dell'amico sui social.

Bologna 15enne si suicida lanciandosi dal 7° piano. L’amico: "Maledetti bulli: ora sarete contenti"

Ancora un nuovo caso di suicidio di un adolescente e, soprattutto, per l’ennesima volta, si apre la pista del bullismo. Un giovane 15enne giovedì si è lanciato dal settimo piano, in una casa alla periferia di Bologna. Gli amici di classe sono logorati da domande, dolore, e sensi di colpa, per non avere percepito la sofferenza del giovane, dovuta a scherzi quotidiani, e burle che sommate ad alcune delusioni personali del giovane, gli hanno creato un vuoto incolmabile. Sul banco di scuola rimane solo un mazzo di rose rosse, per ricordare il loro giovane amico, scomparso troppo presto.

Proprio un amico del giovane apre all’ipotesi del bullismo. Infatti, il compagno di scuola avrebbe pubblicato dopo la tragedia un messaggio tra le Storie di Instagram: “Sarete contenti adesso… maledetti bulli“. Il padre dell’adolescente suicida si è subito recato dai carabinieri per mostrare il messaggio, dichiarando di volerci vedere chiaro in questa situazione. I militari hanno aperto un fascicolo per ora senza indagati, né ipotesi di reato. Le indagini in corso non escludono nessuna pista, si spazia dal bullismo alle motivazioni personali. Ecco perché i militari hanno convocato i familiari, compagni di scuola, ed ex fidanzatina in caserma. 

L’adolescente, prima di lanciarsi nel vuoto, ha lasciato un bigliettino con la scritta “mi dispiace” e un video per i suoi familiari, dove offre le sue scuse per il gesto, ma non parla delle motivazioni che lo hanno spinto al suicidio. 

La confessione degli amici di scuola

Gli amici di scuola parlano di presunte prese in giro in particolare da parte di alcuni ragazzi. Motivo di scherno sarebbero motivazioni banali come: qualche chilo di troppo, il modo di camminare, non riuscire a correre veloce, e perfino la squadra del cuore, ovvero il Bologna.

I coetanei del giovane, sconvolti dalla tragedia, raccontano che – al termine delle lezioni, a scuola – veniva preso continuamente in giro, sin dal prima anno, e poi spiegano: “era un buono, non rispondeva e incassava, lo insultavano per il suo modo di muoversi e camminare“. Meno di una settimana fa, durante l’ultima uscita con la scuola, raccontano gli amici: “sull’autobus era un continuo prenderlo in giro per i suoi chili di troppo

La classe del giovane si sente colpevole di non avere fatto qualcosa in più per proteggerlo e dicono: “Ci sentiamo tutti colpevoli. Abbiamo il rimorso di non avergli fatto capire fino in fondo che gli volevamo bene”.

Venerdì mattina, quando si è appresa la notizia, tra i corridoi un gruppo di studenti è stato accerchiato, in quanto accusati di essere “i bulli” che avevano deriso il loro amico. Così, sono dovuti intervenire i rappresentanti d’istituto, che hanno spiegato: “È un momento delicato e bisogna evitare la caccia alle streghe”. Insomma, una scuola completamente preoccupata, e sotto choc, di non essere riuscita a salvare un loro coetaneo. 

È proprio per questi motivi che, nella classe del quindicenne, è intervenuto uno psicologo, per dare supporto agli amici e agli insegnanti. Ma, invece, fuori scuola, la situazione è diversa, e gli adulti non vogliono parlare in alcun modo di bullismo, preoccupati che i figli abbiano ingigantito le cose. 

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