Gli agenti di polizia sono intervenuti questa mattina al Giambellino, quartiere della periferia milanese nel quale si concentrano molti esponenti del movimento “No Expo”, alcuni dei quali potrebbero essere causa di forti disordini pubblici. I manifestanti in questione, provenienti da diverse aree dell’Europa come Francia e Germania, avevano trovato riparo presso alcune abitazioni occupate dagli esponenti del gruppo anarchico “base di solidarietà popolare”. Il blitz ha fatto seguito ad un’operazione andata in scena nella giornata di ieri, quando gli agenti della Digos hanno messo in stato di fermo 25 persone, sequestrando un numero imprecisato di mazze e di bottiglie molotov.
La seconda perquisizione in due giorni ha l’obiettivo di rendere quanto più sicuro possibile un quartiere noto per il fatto di ospitare spesso focolai di rivolta, e scongiurare quindi eventuali dimostrazioni violente e potenzialmente pericolose, che potrebbero venire organizzate in occasione dell’inaugurazione dell’Esposizione Universale a Milano, programmata per il prossimo venerdì. Così gli agenti, in tenuta antisommossa, sono nuovamente intervenuti tra via Odazio e via degli Apuli, senza tuttavia registrare resistenza di alcun genere tra i “No Expo”: tutto si è infatti svolto nella calma più totale, ed i poliziotti non hanno subito alcun genere di contestazione, potendo così svolgere senza problemi il proprio operato.
Nonostante questo, sono scattate altre 12 denunce per occupazione abusiva ai danni di nove cittadini italiani e tre cittadini tedeschi, facenti parte del gruppo di persone poste ieri in stato di fermo, delle quali il giudice civile Olindo Canali aveva disposto la liberazione. Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto un borsone contenente maschere antigas, colla e caschi, ma l’unico arrestato risulta essere per ora un cittadino tedesco che, ieri mattina, era stato fermato con addosso uno zaino contenente materiale esplosivo.
Nel frattempo, oggi a Milano si terrà la prima “prova generale” per testare il clima di tensione in città: la Questura ha infatti concesso ai militanti di destra un presidio presso la chiesa di Viale Argonne, in occasione della comemmorazione di Sergio Ramelli, ucciso nel 1975 da alcuni esponenti di Avanguardia Operaia; parallelamente, ai militanti di sinistra è stato permesso lo stanziamento presso piazzale Dateo. Le due locazioni distano circa un chilometro e mezzo l’una dall’altra: prove di ordine pubblico, in attesa di conoscere le intenzioni dei “No Expo”.