Bimba di due mesi in coma, il padre: "piangeva troppo"

La bambina, di appena due mesi, è stata ricoverata all'ospedale Regina Margherita di Torino: l'uomo è a piede libero, indagata tutta la famiglia. La piccola era al terzo ricovero.

Bimba di due mesi in coma, il padre: "piangeva troppo"

Una bimba di due mesi è stata ricoverata all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino in gravi condizioni: il padre ha ammesso di essere il responsabile delle ferite sul corpicino della neonata, insistendo sull’accidentalità. L’uomo risulta a piede libero, ma è accusato di lesioni gravi e maltrattamenti. 

Mia – nome di fantasia della bimba – era stata portata dai genitori, 34 e 28 anni residenti a Stroppiana, all’ospedale Sant’Andrea di Vercelli nella sera del 21 giugno: dopo gli accertamenti del caso, è stata trasferita immediatamente a Torino, visto che il corpo era interamente coperto di ematomi. La bambina è in rianimazione, in prognosi riservata, riporta un trauma cranico, e diverse costole rotte: fortunatamente le sue condizioni stanno migliorando, ieri è stata trasferita in terapia subintensiva.

Le indagini della Questura di Vercelli, dirette dal questore Rosanna Lavezzaro, sono scaturite basandosi sulle informazioni medico-legali: “Si può ritenere che l’origine della condotta risieda non solo nello stato soggettivo di chi l’ha posta in essere, ma anche nelle generali condizioni di vita del nucleo famigliare, particolarmente problematiche

Nel tardo pomeriggio di ieri, il padre ha ammesso le proprie responsabilità. “Forse, mentre giocavamo insieme, l’ho abbracciata forte stringendole troppo il torace“, ha detto l’uomo alla presenza del suo avvocato, affermando come le ferite all’addome siano imputabili al fatto che la bimba aveva giocato e ballato per terra. Ha continuato dicendo che la neonata, poi, si era messa a piangere (“Piangeva, non sapevo come farla smettere“) e che, nella fretta di metterla nella culla, l’ha strattonata, facendole sbattere la testa. 

La bambina era già al terzo ricovero: nel primo di questi, il padre aveva addotto, come giustificazione, che la piccola gli era caduta dalle braccia, e che era stato un incidente. Il caso era stato archiviato, ma – da allora – la famiglia è seguita dai servizi sociali. La seconda volta, invece, aveva un herpes. Al terzo ricovero, sono scattate le indagini sulla famiglia, che comprende madre, padre, e nonna.

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