Bergamo: 39enne uccide la madre e poi tenta il suicidio

A Bonate Sopra, in provincia di Bergamo, un 39enne ha ucciso a coltellate la madre di 66 anni, e successivamente ha tentato di togliersi la vita. È stato salvato, ed ora è ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XVIII di Bergamo.

Bergamo: 39enne uccide la madre e poi tenta il suicidio

Una terribile notizia sconvolge Bonate Sopra, paese della provincia di Bergamo, dove un uomo di 39 anni ha ammazzato a coltellate sua madre, Gian Paola Previtali, di 66 anni. La città, ancora nel pieno dell’emergenza coronavirus, ha dovuto apprendere anche questa tragica notizia. L’omicidio è avvenuto nella tarda serata di ieri, martedì 19 maggio, all’interno della casa della donna. A compiere l’atroce gesto, il figlio di 39 anni, Francesco, che lavora come magazziniere in una ditta nella provincia di Milano.

Anche lui residente a Bonate Sopra ma, da quando si era separato da sua moglie, andava di frequente da sua madre verso cena per tenerle compagnia. La madre, Gian Paola Previtali, era vedova già da un paio di anni, in quanto il marito Gianni Villa, impresario, è morto di infarto mentre lavorava sul tetto di una chiesa.

Da quanto si apprende, nella serata di ieri, tra madre e figlio sarebbe scoppiata una forte discussione, degenerata in una violenta lite. L’uomo ha preso un coltello da cucina e ha accoltellato più volte la donna: forse successivamente, resosi conto del terribile gesto che aveva compiuto, ha tentato di togliersi la vita. Il 118 è stato allertato dai vicini, quando rumori e grida provenienti dalla casa della donna hanno destato preoccupazione.

All’interno dell’abitazione si è precipitato un altro figlio della donna, trovando lei riversa a terra incosciente e il fratello con una ferita alla pancia. Ora il 39enne è ricoverato all’ospedale Giovanni paolo XVIII e le sue condizioni non sono gravi. Quando le ambulanze e le pattuglie dei carabinieri sono giunte sul luogo, purtroppo per la madre non c’era più nulla da fare.

I carabinieri del reparto investigativo di Bergamo stanno indagando per cercare le motivazioni che hanno spinto l’uomo a compiere tale gesto. Ipotizzano che ne sia la depressione la causa, in quanto l’uomo ne soffriva da quando si era separato dalla moglie, nel 2015.

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