Bergamo, 11enne si strangola con una fascetta da elettricista: rimane per 20 minuti in arresto cardiaco

Una bambina di 11 anni, residente nel comune di Calvenzano, in provincia di Bergamo, si è strangolata giocando con una fascetta autobloccante da elettricista: è ricoverata in prognosi riservata all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Bergamo, 11enne si strangola con una fascetta da elettricista: rimane per 20 minuti in arresto cardiaco

Una bambina  di soli 11 anni, venerdì pomeriggio, stava giocando con una fascetta di plastica autobloccante da elettricista, quando si è strangolata mettendola al collo: il drammatico incidente è accaduto all’interno della sua abitazione nel comune lombardo di Calvenzano.

Quando la madre, che era sola in casa con lei, si è resa conto che la figlia non riusciva a respirare ed accusava dolore, ha tentato invano di tagliare la fascetta con un paio di forbici, ma frattanto la bambina ha perso i sensi a causa del mancato ossigeno, a cui è seguito un arresto cardiaco che è durato per ben 20 minuti.

La donna ha quindi chiamato il numero di emergenza , iniziando anche ad urlare dalla finestra per farsi aiutare dai vicini di casa: prontamente sono giunti sul posto i soccorsi, che hanno rianimato la piccola di origini marocchine, per poi trasferirla a Bergamo presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII che, con i suoi 9.000 m² dedicati alla diagnostica e 4.000 m² per l’emergenza-urgenza, dispone di più di 900 posti letto e di 36 sale operatorie.

Al momento, è ricoverata in gravissime condizioni e la prognosi è riservata: ieri le sono state effettuate delle analisi strumentali volte a comprendere e scoprire i possibili danni cerebrali che la minore potrebbe aver subito. 

Le fascette autobloccanti con cui la bambina si è strozzata sono solitamente utilizzate per fissare e sigillare i cablaggi, ma sono spesso presenti anche durante la fase di produzione ed imballaggio nel settore industriale: è sufficiente inserire la coda nella testa per far sì che si venga a creare un cappio stringibile, in cui l’aggancio si crea per contrasto con il dente elastico della testa presente sulla grimagliera.

I carabinieri del comune Treviglio, in provincia di Bergamo, stanno indagando sulla vicenda, anche se per ora non sembrerebbero essersi rivelate responsabilità penali nei confronti della madre.

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