Durante la notte di ieri, un gruppo di abitanti del comune di Gorino, in provincia di Ferrara, ha eretto delle barricate per impedire il passaggio di un autobus con 12 donne rifugiate e otto bambini che avrebbero dovuto trovare accoglienza in un Ostello della zona.
Alla protesta hanno partecipato un centinaio di persone che hanno posizionato bancali di legno sulla strada di accesso all‘Ostello Amore-Natura, requisito dal Prefetto di Ferrara, Michele Tortora, per ospitare le rifugiate, una delle quali incinta di otto mesi, provenienti dalla Nigeria, Guinea e Costa D’Avorio. I cittadini, al grido “Non li vogliamo”, hanno impedito il passaggio dell’autobus e si sono verificati diversi momenti di tensione con la polizia.
Dopo il blocco di diverse ore in attesa di una decisione, il prefetto ha disposto il trasferimento delle donne a Fiscaglia (quattro), Ferrara (quattro) e Comacchio (quattro). “Ha prevalso la tranquillità dell’ordine pubblico. Il fenomeno dell’immigrazione o si gestisce insieme con senso comune o non si può gestire”, ha dichiarato Tortora.
All’apprendere la notizia, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha dichiarato su La7: “Di fronte a 12 donne, delle quali una incinta, organizzare blocchi stradali non fa onore al nostro paese. Poi certo tutto può essere gestito meglio, possiamo trovare tutte le scuse che vogliamo, ma quella non è Italia. Quel che è accaduto non è lo specchio dell’Italia”. Il segretario della Lega Nord a Ferrara, Alan Fabbri, ha invece definito “eroi della resistenza contro la dittatura dell’accoglienza” gli abitanti di Gorino.
Le cifre parlano da sole: l’Italia ha ricevuto 4.000 rifugiati nelle ultime 24 ore: tutti sono stati recuperati dalle acque del canale di Sicilia, mentre cercavano di raggiungere l’Europa su barche di legno; dall’inizio di quest’anno sono arrivati nel nostro paese 145.000 profughi, il 5,55% in più rispetto al 2015. A questa cifra, si aggiungono poi i 20 mila minori non accompagnati, arrivati completamente da soli.