Vivevano in un casolare abbandonato nel quartiere Japigia, in via di Cagno Abbrescia, alla periferia di Bari, insieme ad altri connazionali rumeni: Anita Betata Rzepecka 30 anni è morta per un grave trauma cranico provocato da una caduta causata dal compagno durante un’ennesima violenta lite per motivi futili. L’ha lasciata a terra per ore, la donna è morta in ospedale. Il compagno, 44enne, rumeno Sima Marian l’ha schiaffeggiata violentemente perchè non aveva lavato i piatti. Anita è l’ennesima vittima di un individuo dedito alla brutalità, chiamarlo uomo è quasi un affronto per tutti i soggetti di sesso maschile.
Il tragico evento è avvenuto il 6 luglio scorso, la notizia è stata diffusa solo oggi dopo l’esecuzione del provvedimento di fermo: i Carabinieri di Bari, coordinati dal pm Savina Toscani, hanno arrestato Sima con l’accusa di omicidio volontario. La mattina del 6 luglio la donna sarebbe stata minacciata di morte dal compagno durante un furioso litigio per le faccende domestiche non eseguite come chiedeva.
La sera del 6 l’uomo, completamente ubriaco – come sempre – l’avrebbe schiaffeggiata con estrema violenza, facendola cadere per terra, procurandole un gravissimo trauma cranico: ha probabilmente approfittato del fatto che in casa non c’era nessuno. Ha lasciato la povera Anita a terra per ore, continuando a bere: un coinquilino, al rientro, ha chiamato immediatamente il 118. La donna era in condizioni disperate, è stata ricoverata all’ospedale Di Venere di Carbonara per essere sottoposta ad un intervento chirurgico: è morta dopo circa 24 ore.
Come riportato dalla madre le violenze andavano avanti da due anni, un banale ritardo nelle faccende domestiche e si scatenava l’inferno. Anita era minacciata ogni giorno, aveva paura, non riusciva a denunciare il compagno. La madre della vittima, Marian, chiamata appena giunto il 118, arrivata al degradato casolare, aveva trovato la figlia in ambulanza, incosciente.
La donna aveva chiesto al compagno, straziata dal dolore, cosa avesse fatto a sua figlia. La risposta di Sima è stata agghiacciante: “tua figlia meritava quello che le è accaduto, non aveva lavato i piatti, come le avevo detto”.