Bari, furto nella Basilica di San Nicola: ladro via con l’anello del santo

L'incredibile furto si è verificato attorno alle 4:00 del mattino di oggi 22 marzo all'interno della Basilica di San Nicola a Bari, sul caso indaga la squadra mobile del capoluogo pugliese. Decaro, "gesto offende tutta la città".

Bari, furto nella Basilica di San Nicola: ladro via con l’anello del santo

Un incredibile furto si è verificato la notte scorsa a Bari, precisamente all’interno della Basilica di San Nicola, celebre edificio religioso noto in tutto il mondo sia tra i fedeli ortodossi che cattolici. Secondo quanto si apprende dalla stampa locale e nazionale, un ladro, dall’aspetto all’apparenza giovanile, si è introdotto nella Basilica attorno alle 4:00 del mattino, molto probabilmente aiuto da un complice. A questo punto è entrato in azione.

Il malfattore si è avvicinato alla statua che rappresenta San Nicola, e dopo aver danneggiato la statua ha asportato il prezioso anello che si trovava su una delle dita del santo. Le telecamere di sicurezza avrebbero ripreso la scena del furto, ma non sono riuscite a inquadrare il complice, che però potrebbe avere le ore contate, così come il malintenzionato, che ancora non è stato preso. La Squadra Mobile del capoluogo pugliese, a cui sono state affidate le indagini, sta indagando sul caso.

Furto assurdo

Ancora più assurda la dinamica del furto, perpetrato in un’ora in cui la zona è praticamente vuota. Il ladro si è avvicinato alla torre campanaria e ha divelto una inferriata, poi con la stessa ha sfondato il portone della Basilica che dà sul lato di Largo Abate Elia. Da lì il ladro si è fatto strada all’interno dell’edificio religioso.

Ma il malvivente non si è accontentato soltanto dell’anello, che già ha un valore inestimabile. Infatti il ladro ha svuotato la cassetta delle offerte che si trovava proprio sotto la statua del santo, poi ha portato via anche l’Evangeliario con le tre sfere sulla mano sinistra, e un medaglione contenente una fiala della Manna.

La Manna è un particolare liquido che si dice miracoloso e che sgorga continuamente dalle ossa del santo, sepolte nella cripta al di sotto della Basilica. La cripta è un luogo di incontro anche per i fedeli. I padri domenicani, attualmente rettori e custodi della Basilica, hanno affermato alla stampa che fortunatamente non è stata asportata la croce pettorale dono dell’Arcivescovo Mariano Magrassi, oggetto di “venerabile memoria”.

“Aver sottratto i simboli più evocativi della vita e della missione del vescovo di Myra significa aver ferito profondamente la città. Spero che l’autore di questo gesto meschino e inqualificabile si ravveda immediatamente restituendo ai padri domenicani gli oggetti sacri. Perché non ci può essere nessuna giustificazione per chi compie un furto nel luogo che custodisce il simbolo e la storia di tutti noi” – queste le parole del sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro.

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