Era il 5 ottobre del 2016, quando il 24enne Girolamo Perrone, due giorni dopo aver contratto matrimonio, fu investito sulla provinciale Adelfia – Cassano delle Murge, nel barese, da una Fiat Punto condotta da Vito D’Addabbo, fratello uterino di Anna Masciopinto, fresca suocera della vittima.
Dopo cinque giorni di ricovero, il ragazzo morì, ma per i Carabinieri qualcosa non quadrava in questa storia. La contemporanea presenza dei due uomini in una strada di aperta campagna, in un comune diverso da quello di residenza, era una coincidenza troppo strana per essere tale.
Il D’Addabbo dichiarò, ai soccorsi giunti sul posto, di aver investito un pedone, che aveva attraversato improvvisamente la strada. I Carabinieri trovarono poi in un vigneto adiacente il Perrone, ormai in fin di vita, ma con le scarpe da ginnastica completamente pulite, prive di tracce di terra. Altro particolare che destò curiosità, fu che la polizza assicurativa della Fiat Punto guidata dal D’Addabbo, era stata stipulata qualche giorno prima.
Dopo un anno e mezzo di indagini le forze dell’ordine hanno fatto luce su questa vicenda, arrestando tre persone: il D’Addabbo, la suocera della vittima Anna Masciopinto e il pregiudicato Michele Caringella. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’incidente fu organizzato dai tre per intascare, tramite la vedova, la figlia della Masciopinto, i soldi del risarcimento assicurativo. La sposa di Perrone, per il momento risulta estranea ai fatti, anche se la sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti.
I dubbi che ci fossero delle stranezze in questa storia erano già stati manifestati dalla sorella della vittima, Angela Perrone, che sospetta che anche il matrimonio facesse parte del piano, visto che la sua famiglia venne a sapere delle nozze solo pochi giorni prima. La donna chiede adesso giustizia, anche per il bimbo di 4 anni, che suo fratello Girolamo aveva avuto da una precedente relazione e che adesso è rimasto orfano di padre, per colpa di questo piano diabolico.