“Ogni vita, da quella nel grembo della madre a quella anziana, sofferente e malata, a quella scomoda e persino ripugnante, va accolta, amata e aiutata“, lo aveva detto Papa Francesco pochi giorni fa, durante l’Omelia del 1° Gennaio nella solennità dedicata alla Madre di Dio. Ma, come a volte accade, le sue parole sono andate a vuoto. Il 6 Gennaio i carabinieri di Polignano a Mare (BA) hanno trovato una donna di 31 anni disabile morta per abbandono.
A chiamare i carabinieri sono stati gli stessi genitori dopo aver trovato la figlia morta nella propria abitazione di Polignano Mare. All’allarme dei genitori hanno risposto investigatori e sanitari che sono precipitati nell’appartamento, dove hanno potuto verificare che le condizioni igieniche dell’abitazione erano molto precarie e in questa situazione la donna, disabile, era costretta a vivere.
Secondo le prime indagini, il decesso potrebbe essere avvenuto per stenti. Per il momento i genitori sono indagati dalla Procura di Bari, contro di loro pende l’ipotesi di aver abbandonato la “figlia incapace“, ipotesi aggravata dalla morte.
Da quanto accertato fino a questo momento – l’inchiesta è condotta e coordinata dal pm Bruna Manganelli –, pare che i genitori abbiano rifiutato per anni l’assistenza dei servizi sociali per la loro figlia. Questo è solo uno dei motivi per ipotizzare la responsabilità della coppia nella morte della figlia. Secondo la magistratura infatti dal rifiuto dell’assistenza sociale sarebbero scaturite altre conseguenze che hanno portato alla morte della 31enne disabile e che si potevano facilmente evitare: la denutrizione, la mancanza di cure adeguate in un contesto di mancanza d’igiene.
Sul corpo della donna sarà eseguita l’autopsia per stabilire il motivo esatto della morte. Il medico legale Antonio De Donno, ieri, ha ricevuto l’incarico di eseguire gli accertamenti medico legali che verranno svolti presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari.