Bari: 14 ore di intervento per rimuovere un tumore e ricostruire il cranio di un bimbo di 7 anni

Un unico intervento della durata di 14 ore, suddiviso in tre fasi (demolitiva, resettiva tumorale e ricostruttiva) per rimuovere un sarcoma di Ewing e ricostruire il cranio di un bimbo di 7 anni. Operazione da record a Bari.

Bari: 14 ore di intervento per rimuovere un tumore e ricostruire il cranio di un bimbo di 7 anni

Operazione da record, quella condotta da un team multidisciplinare composto da neurochirurghi, neuroncologi, chirurghi plastici e anestesisti, al Policlinico di Bari, con la tecnica innoativa “one step”.

14 ore di intervento per rimuovere un tumore al cranio di un bimbo di 7 anni e ricostruire lo stesso, evitando che il piccolo venisse sottoposto ad un secondo intervento. L’intervento è riuscito alla perfezione ed il piccolo sta proseguendo le sue cure nel reparto di oncoematologia pediatrica dello stesso Ospedale Giovanni XXII del capoluogo pugliese.

L’operazione

Una operazione complessa, studiata dall’equipe multidisciplinare dettagliatamente, prima di procedere all’intervento vero e proprio, in sala operatoria. Il piccolo paziente soffriva del sarcoma di Ewing della teca cranica che aveva già infiltrato i tessuti molli, le meningi ed il tessuto cerebrale. 

Il sarcoma di Ewing gli era stato diagnosticato la prima volta due anni fa al bacino, associato a metastasi ossee e polmonari. Nonostante cicli di chemioterapia, autotrapianto e successiva radioterapia, trascorsa una iniziale fase di remissione dalla malattia, a maggio scorso il tumore si è ripresentato, localizzato questa volta a livello del cranio, fatto che ha portato anche a una voluminosa deformazione della testa.

Da qui la scelta dei medici di agire immediatamente per via chirurgica. “La scelta è quella di effettuare un unico intervento in tre fasi: demolitiva, resettiva tumorale e ricostruttiva. Quindi nella stessa procedura chirurgica è stato rimosso il piano osseo della teca cranica, aggredito dal tumore, e ricostruito lo stesso, evitando al bambino un secondo intervento di cranioplastica a distanza di breve tempo” spiegano dall’ospedale barese.

Il planning pre-chirurgico si è avvalso del supporto di neuroimaging avanzato e rendering tridimensionale, grazie ai quali è stato possibile pianificare una procedura in più fasi, in cui si sono avvicendati i vari specialisti coinvolti  In sala operatoria sono stati impegnati gli anestesisti dell’unità operativa di rianimazione del professor Salvatore Grasso, l’equipe del professor Francesco Signorelli con la dottoressa Raffaella Messina, specializzata in neurochirurgia pediatrica, l’equipe del professor Giuseppe Giudice direttore dell’unità operativa di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva con il professor Michele Maruccia.

Dopo le prime due fasi di rimozione del tumore e di ricostruzione del cranio da parte dei neurochirurghi, l’equipe dei chirurghi plastici ha portato a termine la terza fase dell’intervento. La ricostruzione del piano osseo è stata realizzata su misura e adattata allo spessore della teca cranica del piccolo paziente allestendo un lembo microchirurgico di muscolo e cute prelevato dalla coscia ed integrato ad un innesto di cute e derma, per ristabilire la copertura e l’integrità dell’area dei tessuti molli attorno al cranio.

Dopo un iniziale monitoraggio in terapia intensiva post-chirurgica, volto a garantire l’attecchimento e la vascolarizzazione dei tessuti prelevati e innestati e a minimizzare il rischio di complicanze infettive post-operatorie, il bambino è stato risvegliato e supportato nella rieducazione al movimento e nella ripresa delle attività quotidiane dallo staff di terapisti del dolore e fisiatri del Policlinico e sta proseguendo le sue cure nel reparto di oncoematologia pediatrica.

Continua a leggere su Fidelity News