Barcone affonda al largo della Libia. Ancora morti e dispersi

Il naufragio è avvenuto a 100 km a est di Tripoli. Nel barcone c'erano oltre 150 migranti originari dell'Africa sub-sahariana. L'imbarcazione era diretta verso le coste italiane. La tragedia è l'ennesima nelle acque libiche

Barcone affonda al largo della Libia. Ancora morti e dispersi

Una nuova tragedia che riguarda gli immigrati ha avuto luogo al largo della Libia: 20 persone sono morte e decine si trovano disperse in un barcone naufragato a 100 km a est di Tripoli. A dare la notizia è stato il portavoce della Marina libica, il colonnello Kassem Ayoub, e riporta anche che, secondo le testimonianze dei 22 clandestini che si sono messi in salvo, a bordo del barcone c’erano circa 150 migranti.

Il colonnello aggiunge: “Una pattuglia della Marina ha messo in salvo 22 immigrati clandestini che erano aggrappati ai resti della loro barca“, e dice che altri venti corpi sono stati recuperati. I sopravvissuti confermano la notizia che a bordo dell’imbarcazione c’erano circa migranti per la maggior parte provenienti dall’Africa sub-sahariana e che viaggiavano in direzione delle coste italiane. L’imbarcazione è invece affondata al largo di Al Khums, a est di Tripoli. I soccorsi, intervenuti per aiutarli, stanno cercando di recuperare altre persone sopravvissute al naufragio.

Nel frattempo, sulle coste italiane è atteso l’arrivo a Porto Empedocle del mercantile liberiano Perge, che dovrebbe giungere alle 20,30 e che dovrebbe avere a bordo 112 migranti di origine sub-sahariana soccorsi nel Canale di Sicilia. Il trasferimento e lo sbarco dei profughi sarà effettuato e seguito attentamente da motovedette della Guardia costiera e da varie unità navali dei Carabinieri e della Polizia. A coordinare le operazioni sarà la Capitaneria di Porto Empedocle, che avrà il compito di curare lo sbarco e l’imbarco dei profughi nell’altra imbarcazione. 

Diverse le tragedie avvenute negli ultimi tempi ai danni degli immigrati, che hanno perso la vita nel tentativo di trovare una vita migliore. La speranza per questi profughi è proprio questa: passare da uno stato di miseria e guerra, a migliori condizioni di vita. Ma spesso la cifra che pagano per la traversata è il passaggio per la morte. Tutte le imbarcazioni sono per la maggior parte dirette verso l’Italia e i profughi che sbarcano vanno ad aggiungersi alle migliaia di immigrati che cercano qualsiasi tipo di lavoro per vivere e costruirsi un futuro. Un sistema che non ha tregua e che non accenna a diminuire.

Continua a leggere su Fidelity News