La vicenda si svolge a Belluno durante una notte tra il sei e il sette Febbraio. Un padre sconvolto per il proprio bambino di appena sette anni, chiama il medico e lo implora di visitarlo. Il medico, Gerardo Marino di 50 anni, che era di turno, si limita a fare una diagnosi attraverso il telefono. I genitori, preoccupati, continuano a chiedere l’intervento del medico e quando la madre con insistenza descrive i sintomi molto preoccupanti del bimbo, il medico, quasi scocciato da questa richiesta dice: ” Scusate, ma siete medici?”. I genitori del bambino, a questo punto, chiamano l’autoambulanza con il 118 e quando arriva, gli infermieri fanno richiesta al medico per far visitare il bimbo ma ancora una volta Gerardo Marino si rifiuta di visitare il piccolo paziente che verrà portato all’ospedale e dove verrà curato. I genitori raccontano l’accaduto ai medici dell’ospedale, i quali fanno scattare la denuncia. Gerardo Marino rischia dai sei mesi ai due anni di reclusione. I capi di accusa sono rifiuto e omissione di atti di ufficio.
Una vicenda analoga successe nel 2010, in quel caso il bimbo aveva solo dieci mesi e la guardia medica si rifiutò di andare a vistare il neonato. In quel caso, il medico ebbe un anno di reclusione.
Anche l’ordine dei medici deve esaminare le circostanze che si portano in Consiglio e successivamente si valuta se il medico deve essere oggetto di qualche procedimento.
Il dovere di un medico è quello di tutelare la vita, la salute fisica e psichica dell’uomo senza discriminazione di sesso, religione e razza. Un medico non può mai rifiutarsi di prestare soccorso e deve attivarsi a prestare tempestivamente assistenza ai pazienti.
Il reato di cui si è macchiato Gerardo Marini è descritto nell’articolo 328 del Codice Penale che dice: “Il pubblico ufficiale che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che per ragioni di giustizia, ordine pubblico, igiene o sanità, dev’essere compiuto senza ritardo”.
In questo caso ci sono tutti i presupposti affinchè questi genitori che si sono visti rifiutare una visita da un medico per il loro bambino, possano avere giustizia anche per l’ansia e la preoccupazione.